Il consigliere regionale del Partito Democratico Lucia
Esposito, interviene in relazione a due delle principali problematiche
che interessano la provincia di Caserta: l’annoso problema dello
smaltimento dei rifiuti e l’aeroporto di Grazzanise. “Il futuro
della nostra provincia, e più in generale della Campania, è
strettamente legato al superamento dell’emergenza rifiuti e alla
realizzazione di un aeroporto internazionale in grado di svolgere funzioni
di vitale importanza. Su entrambe le problematiche sarebbe il caso che la
maggioranza di centrodestra che governa la Regione e la Provincia mostrasse
di avere le idee più chiare e concordi. Assistiamo, infatti, ad un
vero e proprio valzer di prese di posizioni contrastanti, che vedono
protagonisti consiglieri regionali di primissimo piano, sindaci di grandi
città, Presidente della Provincia. Quasi come se si trattasse di
esponenti politici appartenenti a schieramenti contrapposti. Invece si
tratta di esponenti politici della stessa coalizione, che per giunta
governano i nostri territori e dovrebbero deciderne il futuro. E
così, mentre per il presidente Caldoro l’aeroporto di
Grazzanise rappresenta ormai un ricorso, come se già non bastasse lo
‘scippo’ dei fondi Fas, per l’assessore Vetrella sarebbero
invece addirittura stati stanziati 50 milioni in bilancio, per il varo del
progetto definitivo. Dall’aeroporto di Grazzanise al piano rifiuti
approvato dalla Regione, la musica non cambia. Anzi è un susseguirsi
ancora maggiore di prese di posizioni contrastanti e inconciliabili. Tra
chi, ad esempio, il gassifigatore lo vuole a Capua e chi invece no. E non
parliamo di botta e risposta tra semplici iscritti, ma di esponenti di primo
piano del Pdl come il presidente del consiglio Romano e l’onorevole
Polverino o del sindaco di una città importante come Capua. E, come
se non bastasse, fuoco amico sul centrodestra arriva anche da oltre
provincia, con le annunciate dimissioni dell'assessore all'Ambiente della Provincia di Salerno,
Antonio Fasolino, in segno di protesta proprio contro il Piano rifiuti. Che
non è il meglio della vita. Il Pd ha motivato il proprio voto
contrario in Consiglio Regionale, evidenziando come si fosse persa
l’occasione per gettare le basi di un piano all’avanguardia, in
grado realmente di superare l’emergenza rifiuti, puntando sul recupero
e non sullo spreco di materie prime e su soluzioni che fossero pienamente
rispettose dell’ambiente. Invece ci ritroviamo di fronte ad impianti
sovradimensionati e ad una raccolta differenziata il cui limite è
fissato al 50 per cento. E al rischio che per realizzare nuove discariche
arrivino poteri di deroga rispetto ai vincoli ambientali,
paesaggistico-territoriali, di pianificazione del territorio e della difesa
del suolo. Certo ci ritroviamo costretti ad una corsa contro il tempo anche
per responsabilità che provengono dal passato. Ma è un passato
che sembra non avere insegnato molto. Tanto è vero che
dal’Europa più che una condivisione del piano,
è arrivata una sorta di ulteriore ultimatum: entro giugno
fatti concreti o scatteranno multe salatissime. Qualcosa come 500mila euro
al giorno. Il discutibile piano sui rifiuti pianifica, in buona sostanza,
ciò che sarà. E nel frattempo? La strada che porta migliaia di
tonnellate di rifiuti all’estero non è più percorribile.
L’Europa vuole soluzioni e non pezze a colori. Arriveranno? Il dubbio
nasce legittimo se si considera il livello di litigiosità raggiunto
all’interno della maggioranza di centrodestra che queste soluzioni
dovrebbe trovare.