On. Marco Pugliese |
“Con i dati contenuti nel rapporto Svimez si è avuta
l’ennesima conferma della gravità della situazione del Sud del Paese. Il Pil del
Mezzogiorno, infatti, nel 2012 sarà in calo del 3,5%, i consumi del 3,8% e gli
investimenti del -13,5%, a differenza del Pil Nazionale che, invece, ripiegherà
del 2,5% grazie al risultato del Centro-Nord del -2,2%.”. Lo afferma in una nota l’On. Marco
Pugliese, Parlamentare di Grande Sud e membro della VI Commissione
Finanze di Montecitorio, commentando i dati dell’ultimo rapporto Svimez
sull’economia del Mezzogiorno. “A ciò – continua Pugliese – si aggiunge lo spettro
della recessione che continuerà nel 2013 al Sud rispetto alla crescita
dell’intero Paese specie del centro-nord. Non c’è da meravigliarsi per questi
dati allarmanti poiché la vera questione meridionale comincia con le scelte
errate del Governo Prodi prima, e dell’asse Pdl-Lega Nord del Governo Berlusconi
poi, che ha spostato il baricentro dell’attività dell’esecutivo tutto al
Nord. Il Sud – spiega Pugliese – ha bisogno di una seria
politica economica e di un concreto sviluppo senza scindere da un piano
industriale che possa essere da attrazione per investitori italiani e stranieri,
ripristinando anche l’utilissima Cassa del Mezzogiorno che può rappresentare un
vero volano per il rilancio dell’economia reale. Insomma occorre porre il Sud al
centro dell’agenda di questo Governo e sicuramente anche del
successivo. “Il Mezzogiorno – prosegue il Parlamentare – rappresenta
il termometro delle criticità del nostro sistema economico e sociale, ed è
quanto mai necessario un partito come Grande Sud che, partendo dalla Sicilia
come sta facendo il leader Gianfranco Miccichè e continuando per tutto il
territorio nazionale, sia da sentinella affinché si ridia fiducia ai territori del
Meridione, in un’ottica di solidarietà, attraverso investimenti, azioni di
sviluppo, interventi di sostegno a famiglie e imprese e lotta alla
burocrazia. Queste misure – conclude Pugliese – sono urgenti ed
indispensabili perché così come è stato fatto con la Germania dell’Est dopo la caduta del
muro di Berlino, occorre impostare al Sud un piano di investimenti strategici
supportato da un forte impegno dell’Unione Europea e dall’utilizzo costruttivo
dei fondi Fas.”
c.s.