PIEDIMONTE
MATESE. Già dalla sera del 29 dicembre scorso, pochi minuti dopo
il sisma, Caritas Italiana ha stabilito un primo contatto con la Caritas della
Diocesi di Alife-Caiazzo garantendo piena disponibilità per soccorsi e
necessità. I primi accertamenti, nelle ore immediate al sisma garantivano
sicurezze anche a chi aveva già deciso di trascorrere fuori casa la notte:
tutti hanno avuto la possibilità di recuperare gli effetti personali e di prima
necessità e trasferirsi verso abitazioni di parenti o dormito in auto. Il
problema e con esso il dramma non sono finiti. Presso le sedi dei maggiori
Comuni coinvolti sono giunte migliaia di richieste di verifica delle
abitazioni, e stando alle “graduatorie” (in base a chi prima ha presentato
domanda), ci vorranno diversi giorni per verificare l’effettiva gravità dei
danni. Al momento sono pochissime le case gravemente danneggiate (solo a
Piedimonte Matese 20 ordinanze di sgombero), tuttavia in decine di abitazioni
si renderà necessaria la fessurazione di intonaci o il rifacimento degli stessi
completamente saltati. Se nei prossimi giorni il numero delle famiglie
sgomberate dovesse aumentare, allora per i sindaci – i quali stanno già facendo
i conti con i limitati budget economici a disposizione – potrebbe presentarsi
il serio problema degli alloggi e delle collocazione delle famiglie. La Caritas Italiana sta monitorando la situazione ed
è pronta ad intervenire con le strutture mobili necessarie. La Caritas diocesana prenderà ufficialmente contatti con i Sindaci del Com garantendo disponibilità per le famiglie senza abitazione e per quelle
che faranno richiesta di altre urgenze contattando il
Direttore della Caritas diocesana di Alife-Caiazzo Don Arnaldo Ricciuto al
numero 380 2930912.
Pietro Rossi