AVERSA. Un’assemblea fluviale e un’accoglienza emozionante hanno
accolto ieri nella Cattedrale di Aversa Salvatore Martinez, primo laico alla
presidenza nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, invitato a svolgere
una riflessione sul tema "Credo lo Spirito Santo".
Salvatore Martinez ha quindi dato vita ad una riflessione
profonda e appassionante, aprendo subito con un ricordo di Elena Guerra,
chiamata "apostola dello Spirito Santo" da Giovanni XXIII, che la
dichiarò beata nel 1961. “Quest’umile suora chiese a Leone XIII di ‘convocare
la chiesa nel cenacolo e sarà una nuova Pentecoste’. Il Papa accolse le sue
richieste ripristinando la novena della Pentecoste, pubblicando l’enciclica e
consacrando allo Spirito Santo il Novecento, secolo buio e drammatico, ma anche
segnato dal più grande risveglio spirituale della storia”. Il ragionamento si è
poi spostato sulla comprensione della reale natura e della funzione dello
Spirito Santo: “Il pensiero di Cristo consente all’uomo spirituale di
comprendere, ma non sempre di esplicitare, il mistero della presenza di Dio.
Soprattutto, possiamo rendere percepibile lo Spirito Santo solo se ci sentiamo intimamente
toccati da Dio e se – come disse Benedetto XVI – rimaniamo ‘nel raggio del
soffio dello Spirito Santo’. Chi non ha lo spirito di Cristo, ammonisce S.
Paolo, non appartiene alla sua Chiesa”. In apertura, S.E. Mons. Angelo Spinillo ha
esposto all’assemblea le sue riflessioni in merito alla decisione annunziata lo
scorso 11 febbraio da Benedetto XVI: “Vogliamo dire grazie al Santo Padre che, per
i credenti e per gli uomini di buona volontà, è stato e rimane un fratello ed
un padre che trasmette al mondo la luce del Cristo”. Nell’introdurre il tema
della riflessione, il Vescovo ha ricordato come lo Spirito Santo sia forse
ancora oggi il “grande sconosciuto”, come usò definirlo Leone XIII nella sua enciclica
Divinum illud munus del 1897, la prima dedicata allo Spirito Santo. “Tra i
tanti brani evangelici, rileggiamo Giovanni 14,25-26: ‘Il Paraclito, lo Spirito
Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto ciò che vi ho detto’. È questo un passaggio centrale, ripreso
anche da Giovanni Paolo II nella luminosa enciclica Dominum et Vivificantem
(1986). Grazie alla presenza dello spirito di Dio donatoci da Gesù, la Chiesa
può essere vera e viva, conoscere e annunciare il Vangelo, celebrare la
presenza di Cristo”. Martinez ha poi indicato nei
capitoli 14 e 17 del Vangelo di Giovanni il magistero dello Spirito Santo: “La
Chiesa è il cenacolo e il cenacolo è il luogo dell’effusione sacramentale e
carismatica dello Spirito Santo, il luogo in cui la Chiesa rifiorisce e noi
riceviamo le sembianze di Cristo, trasformati in sua prosecuzione e ministero.
Come scrive Giovanni, lo spirito, non la carne, dà la vita e la pace interiore,
ecco perché la presenza dello Spirito Santo va rinnovata dentro di noi: una
passione e un amore che si deve vedere e sentire nella nostra fede e nelle
nostre opere. La nostra vita deve diventare il palcoscenico dove mettere in
mostra la presenza di Gesù vivo che vince il male e regala vita, speranza e
carità agli uomini”.