AVERSA.Utile confronto tra l’Arcivescovo di
Aversa e i giornalisti del territorio nella tavola rotonda tenutasi ieri
mattina nella curia vescovile. “Una comunicazione che non urli le colpe degli altri, ma
che ci aiuti a capire coinvolgendoci in un cammino vivo e positivo per la
nostra terra”. Una riflessione, ma anche un appello accorato ai mass media
quello lanciato questa mattina da Mons. Angelo Spinillo, Arcivescovo di Aversa,
in occasione della tavola rotonda con i giornalisti della Diocesi tenutasi nel
Salone della Curia Vescovile. “Costruire fiducia nella terra dei fuochi: dalla
rete dei media al fare rete delle persone per comunicare messaggi di speranza”:
questo lo spinoso tema che ha stimolato gli interessanti interventi dei
tantissimi esponenti della comunicazione presenti. “Sono qui da meno di due
anni e questa iniziativa è nata per accompagnare con l’impegno mio e di tutta
la diocesi gli sforzi dei nostri confratelli, che combattono coraggiosamente la
più nobile delle battaglie: quella per la vita che è il bene più prezioso
donatoci dal Signore. Certo, in questa nostra terra dei fuochi – ha
sottolineato Spinillo – è difficile non solo vivere, ma anche rapportarsi con
gli altri: ciò produce preoccupanti falle in tutti i settori e anche in quello
dei media, dove forse tutti noi dovremmo essere più attenti all’ascolto,
mettendo da parte scetticismo e timore di insidie nascoste. Da qui nasce la mia
convinzione che, senza fiducia nella comunicazione, non c’è possibilità di
progresso pertanto auspico un’attenzione reciproca ed una partecipazione
responsabile all’interesse di tutti”. L’Arcivescovo di Aversa ha poi concluso
riallacciandosi all’omelia pronunciata ieri nella chiesa di San Biagio a
Cardito, in occasione delle esequie di Pasquale
Romano, il trentenne
ucciso per errore lunedì scorso a Napoli: “Non esistono posti sbagliati né
momenti sbagliati, ma modi di essere sbagliati, così come ci sono persone che
amano la vita e altre che la calpestano”. A concludere i lavori è stato Don
Carlo Villano dell’Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali, il quale ha
ringraziato i giornalisti intervenuti al confronto: “I vostri interventi
trasudano una grande passione per la vita e per le sorti del nostro territorio.
Chi ha deciso di restare qui ha fatto la scelta migliore: la speranza si
preserva e si alimenta solo attraverso l’impegno quotidiano. Aggiungo che,
piuttosto che limitarsi a dare semplicemente la notizia, sarebbe bene insistere
sugli stessi argomenti fondamentali: questo significa non solo fare informazione,
ma anche creare formazione. In questo modo, la gente non si sente abbandonata,
ma invogliata a proporre soluzioni, diventando stimolo costante, vivo e
presente per tutti: istituzioni, media e Chiesa”.
Diocesi di Aversa
Ufficio Comunicazioni Sociali