Prof. Pietro Andrea Cappella, |
PIEDIMONTE MATESE. La Conferenza dei Sindaci, svoltasi il 3 settembre 2012 ed indetta dal Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano Prof. Pietro Andrea Cappella, relativa al trasferimento dei 15 dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina è stata caratterizzata da una ampia relazione sulla vicenda che ha scatenato l’ira di Ciro Abitabile rappresentante sindacale provinciale della UILA-UIL. Lo scopo di tale Conferenza dei Sindaci, ha commentato Abitabile, indetta a posteriori dal suo operato, ha il sapore, la sensazione che il Presidente Prof. Cappella, assistito dal team dei suoi legali, volesse a tutti i costi la “ratifica di quanto fatto” da parte di un gruppo di Sindaci; tale sensazione viene suffragata soprattutto dall’assenza dei contro-interessati, infatti gli ex dipendenti non sono stati invitati. È stata una Conferenza in cui, certamente il Presidente Prof. Pietro Cappella ha fatto un monologo, con una rivisitazione, dell’ ”odissea dei lavoratori del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina” dal 2002 ad oggi, aggiungendo pareri legali ed amministrativi, e concludendo con un paventato aumento dei ruoli a carico dei consorziati. Ma ha dimenticato di dire, di riferire che:
-la Delibera di Giunta Regionale n°40 del 31-10-2002 già sanciva il trasferimento del Personale presso altri Enti, ed il Sannio Alifano aveva quantificato in 10 unità il numero del personale da trasferire presso lo stesso, personale che doveva essere retribuito dall’Ente di destinazione con contributo regionale, similarmente a quanto disposto dopo 10 anni dalla L.R.11/2012;
- la L.R. 4/2003 ha portato una “riperimetrazione” del Comprensorio di Bonifica, tale da accorpare i territori della Valle Telesina e del Sannio Alifano ex art.34, mentre l’ art.3 lettera a) statuiva la salvaguardia dei diritti acquisiti dal personale distaccato dai Consorzi componenti;
- non ha ottemperato all’art.3 della L.R.11/2012 (dichiarata urgente all’art.4 della suddetta legge), né tentato una serena concertazione con gli enti interessati, per effettuare gli adempimenti necessari alla concreta attivazione del suddetto trasferimento;
- non ha rispettato quanto stabilito dal Consiglio dei Delegati nella seduta del 21/05/2012;
Se il Presidente Cappella avesse avuto veramente a cuore il problema dei dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina come da lui asserito (“Viviamo la vicenda dei quindici lavoratori del disciolto consorzio della Valle Telesina con tormento interiore..”. Le richieste di assunzione da parte dei lavoratori,… sono richieste tutte legittime.. Non abbiamo nulla contro questi lavoratori.),avrebbe indetto la Conferenza dei Sindaci prima di adire il TAR Campano. La Conferenza dei Sindaci in tal caso, avrebbe avuto una valenza diversa, propositiva, ed i Sindaci insieme alla Regione Campania, al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, al personale del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina ed alle rappresentanze sindacali potevano avere un confronto sereno sulla condotta da tenere rispetto ad una problematica che rischia di avere gravi ripercussioni sul futuro occupazionale dello stesso personale. Altrettanto mi sembrano superflui i suoi attacchi personali alla Regione Campania, alla struttura regionale quando dice: “si tratta di una scelta scellerata”- “unità lavorative da “accollare”-“ i problemi sottoposti all’attenzione dei dirigenti non solo sono rimasti senza risposta ma, addirittura, tali dirigenti, pur di liberarsi dell’antico problema, hanno suggerito al Consorzio di assumere il personale e poi provvedere a licenziarlo qualora fosse impossibile sopportarne i costi (sic!)- Insomma, si dice al Consorzio di assumere per “trasferimento” quindici lavoratori e poi si “suggerisce” allo stesso di procedere alla riduzione di personale (licenziamento) per “mantenere in ordine i conti”!- Il Consiglio Regionale della Campania, la Giunta Regionale della Campania e la struttura regionale, con tale legge, hanno solo ed esclusivamente dato una soluzione ad una situazione che si era protratta da molto tempo, e che forse le precedenti amministrazioni non erano state capaci di risolvere. E poi, e poi… sempre gli ulteriori chiarimenti richiesti che non sono mai stati forniti (cosa debba intendersi per “trasferimento”?; quali sono le conseguenze sul piano previdenziale e degli oneri connessi al trattamento di fine rapporto? quale certezza si abbia della copertura finanziaria per gli anni successivi a quello in corso? come risolvere il contenzioso in atto con gli Istituti previdenziali e con l’Agenzia delle Entrate ante 1 gennaio 2012? come gestire il raddoppio di molte posizioni funzionali? l’impossibilità per legge di assumere personale a tempo indeterminato) ma che potevano essere risolti interpretando bene la L.R.11/2012, che statuisce un periodo ed una copertura finanziaria ben precisa che va dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2016 e la consulenza della dirigenza del Consorzio del Sannio Alifano, essendo la stessa altamente qualificata sarebbe stata in grado di fugare le perplessità relative alle procedure da attuare. Una “riflessione” attenta poteva evitare di adire al TAR ed al Tribunale di Benevento, decisione che costituiscono una spesa ingiustificata. La figura di “nume tutelare”, cui vuole assurgere il Presidente Cappella, per l’Ente stesso e per gli stessi lavoratori da trasferire che lo hanno condotto ad impugnare i provvedimenti con cui la Regione aveva ordinato al Consorzio di procedere all’immediata assunzione è fuori luogo in quanto la L.R.11/2012 assicura ed assicurerà una copertura finanziaria di € 800.000,00 annui fino al 2016, tale somma è ampiamente sufficiente a coprire le retribuzioni e contribuzioni del personale trasferito. Da ultimo la dichiarazione del presidente del Sannio-Alifano:” Se ci sono suggerimenti, proposte alternative che non creino danni noi siamo qua per discutere”. Ebbene, il sottoscritto, altri colleghi, alcuni consiglieri del Consiglio dei Delegati e Sindaci hanno offerto, al fine di non procurare danni, suggerimenti e proposte alternative che non sono state recepite nè discusse”, in quanto l’unica strada del Presidente Cappella è ormai la “guerra legale”. Mi auguro che la scelta di chiedere l'apertura immediata di un tavolo istituzionale (che andava fatta 4 mesi fa, con la conseguente rinuncia al ricorso adito al TAR campano) presso l'assessorato regionale all'Agricoltura, concordata dai sindaci e dagli amministratori degli oltre 20 comuni presenti, dal rappresentante della Coldiretti di Benevento Brillante e da parte del Presidente dell'Ente Prof. Cappella, demandato ad inoltrare tale richiesta, non sia motivo e/o causa di ulteriori allungamenti per il trasferimento ed per il pagamento delle retribuzioni del personale ormai in fortissime difficoltà economiche.