Corrado Clini, ministro dell'ambiente del governo Monti, in questo fine
settimana a 40 gradi non si è trattenuto dal rendere pubbliche le cinque
mosse della sua strategia per uno sviluppo sostenibile del Paese. E
nell'elencare le priorità, durante il primo consiglio dei ministri
post-ferragostano, ha fatto sapere che la gestione delle risorse idriche
c'è, ma è all'ultimo posto della sua strategia. E' infatti il quinto ed ultimo punto che ha elencato. E non credo sia
stato un caso. Se non altro per una questione di coerenze e coincidenze
che fanno capo allo stesso governo che rappresenta.
Entro dicembre 2012 il ministro punta ad adottare un Piano Nazionale
per la Gestione Integrata delle Risorse Idriche in Italia, con
l'indicazione delle misure per il raggiungimento degli obiettivi, e la
definizione degli indicatori necessari per l'applicazione delle tariffe
agli usi delle acque. Sempre a dicembre scade la proroga
votata dal consiglio dei ministri, lo scorso marzo e quindi anche da
Clini, per l'emergenza arsenico e altri veleni che scivolano
indisturbati in dosi dichiarate nocive nel resto del mondo nell'acqua
dei rubinetti bevuta da milioni di italiani. Un problema non di oggi,
certo. Ma la sicurezza della potabilità dell'acqua dovrebbe essere
quantomeno menzionata come priorità dal ministro per l'ambiente di un
Paese messo sotto accusa dall'Unione europea per l'alta concentrazione
di arsenico riscontrata negli acquedotti dannosa per gli esseri umani. E nel 2012 sono stati 112 i comuni che hanno ottenuto nuove deroghe per i
parametri di qualità dell'acqua potabile, concentrati nel Lazio e in
Toscana. Si tratta sempre di deroghe per arsenico, boro e fluoruri,
presenti nell'acqua del rubinetto in concentrazioni superiori ai limiti
di legge. La questione delle deroghe - ricostruita da Cittadinanzattiva e
Legambiente - è uno dei nodi da sciogliere quando si parla di acqua. E un governo dovrebbe farsene carico. Dal 2003, primo anno di richiesta, al 2009 sono state 13 le regioni che
hanno chiesto di elevare i parametri di pericolosità delle sostanze
considerate a rischio per la salute: Campania, Emilia Romagna, Lazio,
Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana,
Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto. Dopo 6 anni, Campania, Lazio,
Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria hanno chiesto una terza
deroga per arsenico, boro e fluoruri, che la Commissione europea ha
accolto solo parzialmente. Ogni deroga infatti dura tre anni con possibilità di essere rinnovata al
massimo per altre due volte: le prime due vengono decise dal ministero
della salute mentre la terza deve avere il via libera della Commissione
europea. Nel 2010 l'Europa ha concesso alcune deroghe respingendone
altre. In particolare ha rifiutato il rinnovo per 128 comuni che avevano
chiesto di innalzare la concentrazione dei livelli di arsenico
nell'acqua dal limite stabilito di 10 microgrammi per litro a 30, 40 o
50 microgrammi per litro, a seconda dei valori riscontrati nei propri
acquedotti. Bene, il ministro per l'ambiente Clini, prima di lanciare un
piano di investimenti, ha il dovere di occuparsi della qualità
dell'acqua che scorre negli acquedotti e che noi tutti beviamo. Se non
altro per dare un segnale di discontinuità ai precedenti governi messi
sotto accusa per aver camuffato una questione allarmante per la salute
pubblica truccando i livelli di inquinamento degli acquedotti. Se non
altro per assecondare i suoi preziosi consiglieri, come Paolo Messa, che
sul Sole24ore di ieri ribadiva "l'ambiente è e sarà uno dei principali
driver della crescita, in Italia e nel mondo". E, firmandosi con la
qualifica di Consigliere del ministro dell'ambiente, si è sentito in
dovere di avvertire che: "La partita, a ben vedere, non è appannaggio di
ambientalisti o economisti, ma appartiene interamente alla sfera della
polis, della nuova polis". Peccato che nel frattempo, anche per quest'anno, ci siamo dissetati con
acqua all'arsenico grazie alla polis delle deroghe e pagato bollette
salate. Dunque, al 31 dicembre mancano circa 4 mesi, la nuova polis
dell'acqua ci lascerà l'amaro in bocca dell'arsenico? Seguiteci e lo
scopriremo insieme. Anche la polis idrica del governo Monti sarà oggetto
di attenzione da parte di Maree, ci occuperemo dello stato delle acque,
degli acquedotti e della loro gestione in attesa della nuova
green-polis auspicata dal ministro Clini e il suo consigliere Messa. Nel frattempo confidiamo nelle notizie che ci arrivano dalla comunità
internazionale: "La posta in gioco è alta e l'importanza della sicurezza
alimentare e dell'acqua necessaria per produrre il cibo non deve essere
sottovalutata". Il monito rassicurante ci arriva da Stoccolma ed è del
professor Anders Jagerskog. Dal 26 al 31 Agosto 2012 ricercatori, professionisti ed esperti del
settore scientifico, economico, della comunità politica e civile si sono
dati appuntamento nella capitale della Svezia per la Stockholm World
Water Week. Clini sarà stato informato? Noi vi terremo aggiornati sulla
sicurezza dell'acqua secondo il summit svedese e sull'arsenico di casa
nostra.
Fonte: Globalist.it
Fonte: Globalist.it