ALVIGNANO - Buona la “prima”, la replica con il
tutto esaurito è prevista per martedì 17 luglio 2012: soddisfatto per il
successo di pubblico ottenuto al teatro di Friburgo (Germania) il baritono di
Alvignano (Caserta) Francesco Landolfi. Con la rappresentazione dell’opera
“L’Arlesiana” del calabrese Cilea il giovane artista di Terra di Lavoro, nei
panni del vecchio pastore Baldassarre, ha incantato la platea della città
tedesca con oltre 200mila abitanti. “La preparazione è frutto di anni di
sacrifici e di studio – ha dichiarato a caldo il cantante lirico – Pongo
al servizio dell’interpretazione delle opere tutte le mie conoscenze tecniche
ma soprattutto le esperienze accumulate in anni di lavoro. Sono contento e già
penso alla seconda, non vedo l’ora di salire di nuovo sul palcoscenico”.
Poche parole ma cariche di entusiasmo e ardore, sentimenti venuti fuori anche
nell’interpretazione dell’opera verista composta in tre atti su libretto di
Leopoldo Marenco e rappresentata per la prima volta nel lontano 1897 al teatro
lirico di Milano. "Di grande effetto e di singolare intensità la scena
con il coro dei bambini, mi sono particolarmente emozionato", confessa
l'artista. Un’opera, portata anche in scena dal celebre Enrico Caruso, la cui
fortuna è legata alla romanza, nota come “Lamento di Federico” ed, in seconda
battuta, all’aria di mamma Rosa “Esser madre è un inferno”. In scena con il
baritono casertano nella Konzerthaus, sala ampia e di pregevole acustica,
Giuseppe Filianoti, nell’occasione Federico, Iano Tamar (Rosa Mamai, madre di
Federico), Mirella Bunoaica (Vivetta, figlioccia di Rosa), Jin Seok Lee (Marco,
fratello di Rosa), Juan Orozco (Metifio), Kyoung-Eun Lee (l’Innocente).
Importante e significativa la direzione orchestrale di Fabrice Bollon acapo
della Philarmonisches Orchester, il Coro diretto da Bernard Moncado. “Per me
cantare significa esprimere la mia interiorità – ha concluso il baritono – Un
messaggio che ogni volta spero arrivi al pubblico”.
Pietro
Rossi