MONDRAGONE. La
Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone, in occasione dei controlli in
materia di tutela del territorio condotti unitamente ai funzionari dell’Arpa
(Agenzia Regionale Protezione Ambiente), hanno individuato e posto sotto
sequestro due aziende operanti in Francolise (CE), per le specifiche violazioni
previste e punite dal Testo Unico in materia di tutela dell’ambiente. Si tratta
di un moderno impianto industriale per il trattamento degli scarti alimentari e
di un grande caseificio della zona. I rispettivi rappresentanti legali, D. R.
di anni 55 e C. D. di anni 39, rispettivamente originari di Francolise e
Napoli, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere. I provvedimenti di sequestro sono scattati in seguito ai
sopralluoghi effettuati dai militari, dai quali è emerso il non funzionamento
dei depuratori delle acque reflue delle due strutture. Le Fiamme Gialle, nel
corso dei controlli, hanno accertato che l’impianto industriale era completamente
sprovvisto delle autorizzazioni per l’emissione dei fumi in atmosfera e lo
scarico delle acque nel collettore fognario, mentre l’opificio sversava illecitamente
i liquidi e gli scarti di lavorazione in un canale attiguo all’azienda. In
quest’ultimo caso, i responsabili dell’opificio avevano posto in essere diversi
accorgimenti per camuffare il riversamento illegale dei residui di produzione. Installata
al depuratore, infatti, vi era una pompa che, azionata con un pulsante ben nascosto,
prelevava dalla vasca di trattamento dei liquami lo scarto di lavorazione che,
attraverso un tubo sotterraneo, veniva scaricato in un canale adiacente. Tale
meccanismo non è sfuggito ai finanzieri, i quali, mediante una meticolosa
ricognizione, sono riusciti a ricostruire l’intero sistema di scarico “occulto”.
I tecnici dell’Arpa, per quanto di loro competenza, hanno effettuato il
campionamento delle acque nelle zone interessate per accertare il grado di
inquinamento causato al sistema acquifero. I liquami e gli scarti di
lavorazione, infatti, attraverso i canali dove venivano sversati, raggiungevano
il canale Agnena e, quindi, il mare. L'attività
svolta, che rientra nell’ambito del più ampio contesto del controllo economico
del territorio, rappresenta un’ulteriore riprova del quotidiano impegno profuso
dalla Guardia di Finanza di Caserta a tutela della legalità e della salute dei
cittadini.
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Comunicato Guardia
di Finanza - Comando Provinciale Caserta