Alla fine di un costruttivo
incontro, i rappresentanti della Rete Calena Beni Comuni e
l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore hanno trovato un’intesa
per inserire all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio
comunale, l’adesione dell’Ente alla rete “Rifiuti Zero”. Nel corso
dell’assemblea, che ha avuto luogo ieri pomeriggio (3 aprile) nell’aula
consiliare del polo civico “Franco Imposimato”, la Rete Calena Beni
Comuni ha illustrato il progetto, i termini della sua applicazione e il
cammino da compiere per raggiungere gli obiettivi posti dallo stesso
(compresa una vasta opera di sensibilizzazione tra la cittadinanza). La
proposta verte sull’adozione di una nuova filosofia nella gestione del
ciclo dei rifiuti che è sintetizzata nel concetto “Rifiuti Zero”,
teorizzato dal professor Paul Connett. Attraverso tale strategia, si
intende modificare il ciclo vitale delle risorse con la finalità di
riutilizzare i prodotti e ridurre al minimo la quantità di rifiuti da
conferire in discarica. La strategia “Rifiuti Zero” passa attraverso tre
stadi fondamentali: eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare
un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale
differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare,
diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti; incentivare
il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare
scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti; sostenere la
progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili,
riutilizzabili e riparabili. L’obiettivo principale posto nella
richiesta è di raggiungere entro 2013 il 75% della raccolta
differenziata e per il 2020 il traguardo di rifiuti zero. La Rete Calena
Beni Comuni, che ha elaborato la proposta, è un soggetto civico nato
spontaneamente tra realtà radicate sul territorio caleno. È costituita
dalla Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, dal Csoa Tempo Rosso di
Pignataro Maggiore, dall’associazione Beyourself di Sparanise e da
liberi cittadini. La rete nasce come strumento per affrontare
teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni,
nell’ Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro.
Rete Calena Beni Comuni