VENAFRO. Avevano rapinato l’agenzia della
Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Pozzilli in pieno giorno, il 30 luglio
2010, poco prima della chiusura per la pausa pranzo. Entrando uno alla volta a
breve distacco temporale, in agenzia, come comuni clienti, erano entrati in
azione con sicurezza professionale, brandendo un coltello, avevano rinchiuso i
tre impiegati ed i due clienti nel vano servizi dell’agenzia e quindi
arraffando 13000 (tredicimila) euro dalle casse degli sportelli si erano
allontanati all’esterno dileguandosi da Pozzilli a bordo di un’autovettura di
cui nessuno aveva saputo dar elementi di identificazione. Anche l’immediato
intervento subito predisposto dalle unità dell’Arma sul territorio non era valso a bloccare i
rapinatori che, la vicinanza dal varco
di confine con la Campania, aveva dato loro la possibilità di guadagnare l’impunità
nei pochi minuti prima che le vittime dessero l’allarme. Il lavoro
immediatamente avviato presso la banca
dai militari delle Compagnie di Venafro e del Nucleo Investigativo di Isernia
veniva subito a concentrarsi sui fotogrammi del circuito chiuso dell’istituto
di credito. L’elaborazione perseverante ed incisiva degli uomini del Nucleo Investigativo, nonostante le ovvie
difficoltà per passare a confronto migliaia e migliaia di foto segnaletiche
d’archivio e di ricercati, consentiva di
dare una identità ai due rapinatori,
indentificati in un 28enne ed un 51enne di Napoli, entrambi con precedenti
specifici. Infatti nell’estate del 2010 avevano messo a segno altri colpi in
danno di istituti di credito dell’Avellinese e della zona orientale di Napoli
tant’è che erano stati raggiunti da Ordinanze di Misure Cautelari in carcere emesse dalle Procure della Repubblica di Avellino e
Torre Annunziata. I due rapinatori seriali,
di fronte alle schiaccianti prove raccolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo
Provinciale di Isernia in sede di udienza preliminare svoltasi il 1° dicembre
2011, hanno entrambi confessato le loro responsabilità scegliendo la via dei
riti speciali, più premiale ai fini della pena, cioè il patteggiamento ed il
giudizio abbreviato. All’udienza del 22
marzo 2012 infatti il rapinatore 28enne G.B.T.
ancora detenuto, ha patteggiato una pena decretata
dal GIP del Tribunale di Isernia
in mesi 7 di reclusione ed Euro 200 di multa,
senza scarcerazione. Il correo
P.E. ha scelto invece di essere
giudicato con “Giudizio Abbreviato” che verrà fissato a breve.
Comunicato Comando Provinciale Carabinieri Isernia