On. Vincenzo D'Anna |
NAPOLI. “Il ministro faccia luce sui gravi
fatti e gli abusi denunciati dall’on. Alfonso Papa nella Giunta per le
Autorizzazioni a Procedere della Camera dei Deputati”. A chiederlo l’on.
Vincenzo D’Anna, componente della stessa Giunta che questa mattina ha ascoltato
il parlamentare del Pdl.
“La
puntuale denuncia di fatti e circostanze riguardanti le procedure investigative
e gli altri abusi subiti dall’on. Papa anche durante il periodo di detenzione -
spiega D’Anna - impongono al Parlamento di chiedere al ministro di Giustizia
l’invio di ispettori presso la procura della Repubblica di Napoli”.
“Intercettazioni
abusive fatte con la piena consapevolezza da parte dei pm; esibizioni di
verbali di interrogatorio incongruenti e risultati mendaci; perquisizioni
corporali, ripetute e giornaliere; ore di attesa in camere di sicurezza piene
di escrementi in quanto prive di servizi igienici; estensione delle indagini a
familiari ed amici dell’imputato del tutto estranei alle vicende processuali”
rappresentano, per il deputato campano: “abusi intollerabili sia per la
violazione delle prerogative parlamentari, sia perché consumati con l’abuso di
potere da parte di coloro che dovrebbero rappresentare la legge e la
giustizia”.
Ulteriori
“sollecitazioni”, incalza ancora l’on. D’Anna: “sono pervenute all’on. Papa
affinché rivelasse indiscrezioni o fatti a sua conoscenza riguardanti l’on.
Berlusconi. Ed altre indebite pressioni sono state realizzate, con l’invio di
agenti di polizia giudiziaria, presso una testata giornalistica cui è stato
‘consigliato’ di sospendere gli approfondimenti che una cronista stava
eseguendo per l’accertamento dei fatti qui denunciati dall’on. Papa”.
“Dalla
narrazione dei fatti e dalla documentazione posta agli atti della commissione
dall’on. Papa - rivela il parlamentare di Popolo e Territorio - emerge un
quadro di abusi inquisitorio degno di una dittatura Sud Americana” nel mentre,
conclude D’Anna: “occorrerebbe verificare, senza alcuna copertura o
compiacenza, l’operato degli operatori di giustizia che hanno abusato dei loro
poteri e delle proprie competenze applicando, come in Spagna per il giudice
Garzón (sospeso per 11 anni per intercettazioni illegali), le conseguenti
misure nei confronti di chi abusa del proprio potere contro un uomo posto non
alla propria mercé, ma sotto la sua responsabilità”.
L’ufficio stampa
Giusy De Simone