Nei giorni scorsi la Camera si è espressa in maniera contraria alla richiesta di autorizzazione all’arresto per Nicola Cosentino, deputato e coordinatore dimissionario in Campania del PDL, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, con 309 voti contrari e 298 voti favorevoli.
Poco dopo l’annuncio del risultato da parte del presidente Gianfranco Fini, da alcuni fra i maggiori mezzi d’informazione è stata diffusa la notizia che a salvare il deputato del PDL sarebbero stati determinati i voti dei 6 Radicali presenti nella Camera; da quel momento in poi si è scatenato un vero e proprio tsunami di insulti contro i Radicali ed i loro principali leader nazionali, uno su tutti Marco Pannella.
Il militante Radicale casertano Gianroberto Zampella afferma : “i parlamentari Radicali hanno sempre detto di essere contrari alla richiesta di arresto per Nicola Cosentino dato che dopo aver letto le carte processuali, riscontrandovi il fumus persecutionis , hanno votato in scienza e coscienza, a differenza di chi ha espresso un voto politico di convenienza, come i rappresentanti della Lega (che in commissione si era espressa a favore) e come diversi deputati di tutti gli schieramenti che grazie al voto segreto non hanno fatto conoscere le loro vere scelte.”
“Tutta la rabbia contro i Radicali è scaturita da una paziente e precisa opera di disinformazione che ancora una volta ci colpisce : sono ancora molto vivi nella mente di ogni militante e dirigente Radicale quei giorni in cui si diffuse la falsa notizia che il nostro voto salvò il Governo Berlusconi lo scorso 14 ottobre, mentre invece i Radicali (come hanno sempre fatto) votarono contro, ma nonostante ciò sia stato ribadito svariate volte, esplosero accuse a dir poco bizzarre che hanno raggiunto il culmine con l’aggressione fisica a danni di Marco Pannella, presente alla manifestazione degli Indignados il 16 ottobre a Roma. Oggi si sta ripetendo lo stesso per il caso Cosentino a discapito della vera informazione e si rischia di stravolgere e analizzare in maniera totalmente errata il reale problema della camorra in Campania.” A dichiararlo è Luca Bove, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, Presidente dell’Associazione Luca Coscioni di Caserta e militante dell’Associazione“Legalità & Trasparenza”- Radicali Caserta.
Il Bove aggiunge : “ il voto di giovedì scorso ha provocato una valanga di insulti sui siti e sulle pagine dei Radicali e sui principali social network come face book; anche la nostra pagina , quella dei Radicali Caserta, ha subito non poche offese e accuse. Inizialmente fa un certo effetto e colpisce molto essere accusato di essere pagato dalla camorra o persino essere definito camorrista e fa effetto soprattutto dopo le nostre iniziative contro l’illegalità e il potere della criminalità che qui a Caserta si fa forte e si confonde con il potere della partitocrazia. Noi militanti e dirigenti dei Radicali casertani ci rendiamo conto che le persone che ci hanno insultato, come ha dichiarato Marco Pannella, sono vittime di un sistema d’informazione che distorce ogni notizia e ogni verità, credendo di combattere un regime non rendendosi conto di essere le prime sue marionette”. Bove continua: “il voto contrario dei parlamentari Radicali all’arresto di Nicola Cosentino non comporta il ritenerlo completamente estraneo alla camorra e a delle dinamiche clientelari molto diffuse sul nostro territorio; lo stesso Cosentino, come ha riportato Maurizio Turco, ha dichiarato di essersi mosso in un contesto di totale illegalità, dove tutti agivano secondo dinamiche camorristiche denunciate da noi Radicali Caserta durante le elezioni amministrative nel Capoluogo Provinciale, senza che nessuno ci ascoltasse.”
Bove continua “ come ha dichiarato il parlamentare Radicale Maurizio Turco, Cosentino viene considerato il referente politico nazionale del clan dei Casalesi ma viene accusato di concorso esterno, e non interno, di stampo camorristico, una cosa davvero strana. In merito è intervenuto anche Roberto Saviano, definendo il voto di giovedì scorso una vergogna per il paese. Saviano di sicuro ricorderà come nel 2005 Nicola Cosentino fosse il candidato del centro-destra alla presidenza della provincia di Caserta e che perse quelle elezioni; è davvero strano che i casalesi, entrati nei principali affari dell’economia e della politica nazionale e internazionale (come Saviano ha dichiarato varie volte), non riescano a far eleggere il proprio “rappresentante” a capo della provincia controllata dal clan stesso? Qualcosa non torna!”
Bove conclude “ Spero che con l’Associazione Legalità & Trasparenza”- Radicali Caserta, si riuscirà nelle prossime settimane ad organizzare una manifestazione dove rivendichiamo il nostro impegno contro il regime partitocratico-camorrista che affligge il nostro territorio”