DIMENSIONI…ALTRE
DI MARIA ROSARIA SOLARI
a cura di Luigi Brandi e Gennaro Stanislao
Presentazione di Luigi Fusco
Inaugurazione giovedì 08 dicembre, ore 17,30
Spazio espositivo:
Museo Civico Arte Contemporanea “Terra di Lavoro” & Cittadella
dell’Arte – Chiostro dei Carmelitani, Via Asilo Infantile 1 – 81043
Capua (CE) – 0823965136
Titolo dell'evento: “Dimensioni…Altre”
Data vernissage: giovedì 08 dicembre 2011
Orario vernissage: ore 17,30
Biglietti: ingresso libero
A cura di: Luigi Brandi e Gennaro Stanislao
Intervento critico: Luigi Fusco
Artisti: Maria Rosaria Solari
Genere: arte contemporanea
Ufficio stampa: Maria Beatrice Crisci bcrisci@tin.it
Testo Critico a cura di Luigi Fusco: “Dimensioni…Altre”
La “dimensione”, dal latino dimensio,
cioè misura, è il numero di gradi di libertà disponibili per il
movimento di una qualsiasi figura in un uno spazio. Contestualmente il
termine indica i rapporti fra le grandezze che definiscono le forme e le
proporzioni di un determinato oggetto.
La
“dimensione” o le “dimensioni” possono, altresì, assumere altre valenze
od, eventualmente, avere significati “altri”, magari riconducibili
all’algebra, ai frattali ed alla geometria differenziale. Elementi
sostanzialmente matematici, questi, che, da sempre, sono parte
integrante, ed ancor più rappresentativa, dell’intero universo
artistico. Sia per le forme che essi esprimono e sia per le regole che
li rendono scientificamente caratterizzanti, essi hanno, per secoli,
suscitato emozioni ed interrogativi pratici e filosofici nell’animo di
tutti gli autori, sia essi pittori che scultori ed architetti, che si
sono cimentati nella riproduzione di un concetto matematico, cominciando
dai primordi dell’età rinascimentale fino ad arrivare alle
contemporanee e fortunate soluzioni figurative ed iconografiche
inaugurate, anni or sono, da Maurits Cornelis Escher.
La
“dimensione”, poi, per quanto sia anche un termine che, nella società
odierna, è frequentemente usato ed abusato, riconduce ad una realtà
parallela, ad un supposto spazio separato e distinto da quello
conosciuto, ma coesistente con esso, come se fosse una sorta di
continuum spazio-temporale.
I
diversi significati, nonché le differenti capacità che, nel tempo, sono
stati attribuiti alla “dimensione”, possono essere racchiusi in una
unico concetto qualificante, in cui prende corpo, in maniera dinamica,
l’esperienza della sintesi analitica, estetica e figurativa. Essa non è,
però, solo una operazione mentale, ma anche una azione fisica, unitaria
e sostanziale, che si concretizza attraverso la manifestazione di una
serie di gesti volti alla creazione di figure ed ambientazioni che
possano esser apprezzate, ed adeguatamente interpretate, dal punto di
vista formale così come da quello inerente, precipuamente, alla sfera
estetico-emozionale. Questi fattori sono traducibili in molteplici
“punti materiali” che vagano in uno spazio infinito, caratterizzato,
quindi, da un imprecisabile numero di varianti tutte indipendenti fra di
esse; la loro casualità, ma anche la volontà espressa dal genio umano,
li trasferisce, spesso quasi necessariamente, in uno spazio, o dir si
voglia “dimensione”, matematicamente già definita.
La
ricerca artistica di Mariarosaria Solari prende vita proprio da questi
assunti, i cui principi, fra l’altro, sono stati raggiunti nel tempo
attraverso una serie di esperienze condotte nel campo della pittura.
Le
sue opere sono il risultato di una personale ed originale
interpretazione di svariati elementi iconografici che affondano le
proprie radici nell’arte classica. Il fondamento portante dei suoi
lavori prende vita, come nei secoli passati, dalla visione e dalla
libera interpretazione della natura, componendo e smontando, alcune
volte, oggetti e figure spesso raffigurati come delle vere e proprie
nature morte. In merito, la recente produzione di Solari può essere
considerata come una sorta di compendio di Storia dell’Arte, poiché i
riferimenti riguardanti la rappresentazione e, contestualmente, la cura
nella precisione della definizione del dettaglio nascono da una attento
studio sulle peculiarità della pittura greo-romana, su quelle
rinascimentali di matrice fiamminga fino a giungere alle straordinarie
elaborazioni naturalistiche del Seicento post-caravaggesco ed alla
fortunata stagione del “primitivismo” metafisico inventato da Giorgio de
Chirico. Il valore aggiunto delle sue opere è, inoltre, messo in
evidenza dalle accese cromie che inondano di luce propria le tele
totalmente scure e strutturate tramite differenti “dimensioni”.
I
colori mettono in risalto i contrasti che intercorrono fra le parti
buie e quelle colorate, mentre fra esse si frappongono le figure che
sembrano uscire da una “dimensione….altra”, di cui sfugge il dato reale
conosciuto. Ogni elemento è reso, però, in maniera razionale tramite
forme geometricamente perfette. Sfere, triangoli, quadrati o spesso
pseudo-parallelepipedi affiorano, in qualche caso, come interventi
collocati liberamente nello spazio definito del supporto in tela.
Un
ulteriore rimando alla tradizione pittorica dei secoli passati è, in
più, ravvisabile nella sua personale reinterpretazione del dittico e del
trittico. Solari ha reinventato alcuni pannelli, in numero di due o di
tre e soprattutto concepiti come le medioevali pale d’altare, che non
sono legati da alcuna cerniera laterale o da una qualsiasi predella.
Ogni pannello è connesso ad un altro e contemporaneamente è indipendente
dallo stesso.
Le
“dimensioni…altre” di Mariarosaria Solari, in sintesi, non
rappresentano di certo il suo punto di arrivo nell’ambito della sua
profonda ricerca pittorica, ma possono, di contro, variare ulteriormente
in sintonia con la sua personale libertà espressiva e concettuale, a
volte ermetica, che già da diversi anni contraddistingue il suo
instancabile ed autentico lavoro di pittrice militante.
Maria Rosaria Solari
nata
a Salerno, vive ed opera a Caserta. Diplomata presso l’Accademia delle
Belle Arti di Napoli, dove è stata allieva di Domenico Spinosa. Docente
di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Cardito (Napoli).
E’ stata responsabile grafico del trimestrale di arte e cultura
“Artepresente”. Ha tenuto personali e partecipato a collettive in
diverse città italiane. Hanno scritto di lei: G. Agnisola, E. Crispolti,
L. Fusco, M.R. Arena, S. Costanzo, G. Santabarbara, A. De Falco ed
altri.
Museo Civico Arte Contemporanea “Terra di Lavoro” & Cittadella dell’Arte
Il
Museo & Cittadella dell’Arte si propone come punto di incontro e di
scambi culturali fra gli artisti della Provincia di Caserta, in un
comune, come Capua, già attivo nell’ambito della promozione dell’arte
contemporanea.
Promotori
del progetto sono il Presidente, Sindaco dott. Carmine Antropoli, il
Direttore del Museo, Prof. Sac. don Giuseppe Centore, ed il Direttore
Artistico, dott. Luigi Brandi.
Il
MAC, acronimo del museo capuano, è uno spazio, creato all’interno del
recuperato Monastero dei Padri Conventuali di Santa Maria del Carmelo,
che ospita gli studi ed i laboratori degli artisti della provincia di
Caserta e le mostre di noti ed importanti maestri locali e
internazionali.
Diversi sono stati gli eventi inaugurati dall’apertura del Museo & Cittadella dell’Arte, avvenuta il 5 dicembre del 2009.
Centro Culturale “Il Pilastro”
Il
Centro Culturale “Il Pilastro” nasce il 24 febbraio del 1994; la sua
denominazione deriva dalla circostanza che nella sede del Centro è
presente un reperto archeologico del I-II secolo d.C. costituente uno
“stipite di un portale di un edificio pubblico”, come da una
ricostruzione fatta dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di
Napoli e Caserta. Il blocco di calcare è ciò che rimane dello stipite
sinistro del portale di un edificio pubblico risalente al I-II secolo
d.C. aperto sul cardo (strada orientata nord-sud). Al livello del piano
stradale antico furono ritrovati anche basoli non più in sito ma
certamente pertinenti al rivestimento della strada.
Patron
del Centro Culturale è Gennaro Stanislao, il quale, in quasi venti anni
di attività, è riuscito a promuovere innumerevoli appuntamenti
culturali, soffermandosi specialmente nell’organizzazione di mostre
d’arte contemporanea; in particolare si ricordano le esposizioni
dedicate a Carmine Di Ruggiero, Domenico Spinosa e Guglielmo Roehrssen.