09 novembre 2011

I SINDACI DEL MATESE CHIAMATI A RACCOLTA DAL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA PEPE.


Dott. Fabrizio Pepe
Piedimonte Matese. I Sindaci del Matese riuniti in conclave presso l'ente montano, chiamati dal Presidente dell'esecutivo Fabrizio Pepe per aggiornare la questione della Comunità Montana alla luce delle ultime disposizioni. Anche il Prefetto casertano Ezio Monaco scrive al Ministro degli Interni per avere lumi sul da farsi in merito agli impegni degli enti montani, vista la latitanza della Regione Campania. Ma né Regione né Ministero rispondono: neppure loro sanno come comportarsi. Intanto è stato già fissato un incontro, per l'inizio della settimana prossima a Napoli, tra i vertici delle Comunità Montane e Giuseppe Allocca, Dirigente Settore Enti Locali della Regione Campania, unitamente all'assessore Pasquale Sommese. All'esecutivo regionale si chiederà il reimpiego di circa 10 milioni di euro a favore di quegli enti (tra questi anche la Comunità Montana matesina) che non possono accedere ed usufruire dei fondi PSR. Nella fitta corrispondenza tra l'ente matesino e la Regione Campania sono state invocate anche due specifiche sentenze della Corte Costituzionale in merito alla annosa questione dei dipendenti e della corresponsione dei loro emolumenti, in particolare, le cui responsabilità gravano proprio sull'ente regionale. Proprio il Dirigente Giuseppe Allocca si è impegnato, per la settimana prossima, a far trasferire una prima trance dei previsti fondi ordinari spettanti agli enti montani, che quest'anno dovrebbero essere sensibilmente ridimensionati. Ed in materia di trasferimenti, già emesso un ulteriore decreto dall'ente Provincia di Caserta per il trasferimento di economie di gestione: proprio l'assessore provinciale Corvino si è impegnato per sollecitare l'accredito in favore degli enti montani. Ma anche gli enti montani, per contro, stanno facendo la loro parte, cercando di trovare soluzioni di economicità: è stata disposta, ad esempio, d'accordo con i sindacati di categoria, l'immediata adozione della cassa integrazione per quegli operai Baif impegnati in cantieri, nel caso in cui le condizioni metereologiche non consentano una normale attività lavorativa all'esterno; in caso di piogge abbondanti, di neve, di vento forte, ecc. Quando le condizioni metereologiche non lo consentano, quindi, gli operai forestali non potranno più lavorare, ed usufruiranno della cassa integrazione (con l'80 % del salario) corrisposto dall'Inps, e con un grosso risparmio per la Comunità Montana. Ancora, sono stati del tutto eliminati i lavori in canteri di alta quota (sopra i mille metri), come pure eliminati i lavori con ore straordinarie (oltre le normali ore lavorative giornaliere); è stata pure disposta una sostanziale riduzione dei rimborsi chilometrici per quegli operai che si devono spostare dalla città di residenza a quella lavorativa. Fiduciosi i primi cittadini sull'andamento delle trattative, che dovrebbero portare ad una faticosa, ma certa, chiusura dell'esercizio 2011, in termini di progettazione realizzata e trasferimenti corrisposti, mentre per il 2012 si dovrebbero prevedere sostanziali novità, a cominciare dalla revisione della legge regionale n. 11, che dovrebbe portare ad un bilanciamento dei trasferimenti agli enti montani distribuiti tra diversi assessorati: quello all'ambiente, alla protezione civile, al turismo. La Comunità Montana del Matese ha avanzato, intanto, alla Regione Campania ed al Presidente del Consiglio Regionale Paolo Romano, una sua di proposta, che dovrebbe avere un ulteriore motivo di confronto la settimana prossima, quando si incontreranno i capigruppo in Regione, prima che le modifiche passino in Commissione. In sostanza quello che si chiede è una certa correlazione tra i Piani forestali, e relativi loro finanziamenti, e le attività forestali svolte: a Comunità Montane come quelle del Matese, ad esempio,  che hanno un vasto bacino di utenza, e con la maggior parte dei Comuni il cui territorio è di ambito montano, è giusto riconoscere un Piano forestale più corposo, e non tenendo solo conto, come richiesto dalla Regione, dei metri quadri di territorio per numero di dipendenti impiegati (il famoso rapporto 1/1: ettari di terreno/numero di dipendenti).

Pietro Rossi