Dott. Fabrizio Pepe |
Piedimonte
Matese. I Sindaci del Matese riuniti in conclave presso
l'ente montano, chiamati dal Presidente dell'esecutivo Fabrizio Pepe per aggiornare la questione della Comunità Montana
alla luce delle ultime disposizioni. Anche il Prefetto casertano Ezio Monaco
scrive al Ministro degli Interni per avere lumi sul da farsi in merito agli
impegni degli enti montani, vista la latitanza della Regione Campania. Ma né
Regione né Ministero rispondono: neppure loro sanno come comportarsi. Intanto
è stato già fissato un incontro, per l'inizio della settimana prossima a
Napoli, tra i vertici delle Comunità Montane e Giuseppe Allocca, Dirigente Settore Enti Locali della Regione
Campania, unitamente all'assessore Pasquale
Sommese. All'esecutivo regionale si chiederà il reimpiego di circa 10
milioni di euro a favore di quegli enti (tra questi anche la Comunità Montana
matesina) che non possono accedere ed usufruire dei fondi PSR. Nella fitta
corrispondenza tra l'ente matesino e la Regione Campania sono state invocate anche
due specifiche sentenze della Corte Costituzionale in merito alla annosa
questione dei dipendenti e della corresponsione dei loro emolumenti, in
particolare, le cui responsabilità gravano proprio sull'ente regionale. Proprio
il Dirigente Giuseppe Allocca si è impegnato, per la settimana prossima, a far
trasferire una prima trance dei previsti fondi ordinari spettanti agli enti
montani, che quest'anno dovrebbero essere sensibilmente ridimensionati. Ed in
materia di trasferimenti, già emesso un ulteriore decreto dall'ente Provincia
di Caserta per il trasferimento di economie di gestione: proprio l'assessore
provinciale Corvino si è impegnato per sollecitare l'accredito in favore degli
enti montani. Ma anche gli enti montani, per contro, stanno facendo la loro
parte, cercando di trovare soluzioni di economicità: è stata disposta, ad
esempio, d'accordo con i sindacati di categoria, l'immediata adozione della
cassa integrazione per quegli operai Baif impegnati in cantieri, nel caso in
cui le condizioni metereologiche non consentano una normale attività lavorativa
all'esterno; in caso di piogge abbondanti, di neve, di vento forte, ecc. Quando
le condizioni metereologiche non lo consentano, quindi, gli operai forestali
non potranno più lavorare, ed usufruiranno della cassa integrazione (con l'80 %
del salario) corrisposto dall'Inps, e con un grosso risparmio per la Comunità
Montana. Ancora, sono stati del tutto eliminati i lavori in canteri di alta
quota (sopra i mille metri), come pure eliminati i lavori con ore straordinarie
(oltre le normali ore lavorative giornaliere); è stata pure disposta una
sostanziale riduzione dei rimborsi chilometrici per quegli operai che si devono
spostare dalla città di residenza a quella lavorativa. Fiduciosi i primi
cittadini sull'andamento delle trattative, che dovrebbero portare ad una
faticosa, ma certa, chiusura dell'esercizio 2011, in termini di progettazione
realizzata e trasferimenti corrisposti, mentre per il 2012 si dovrebbero
prevedere sostanziali novità, a cominciare dalla revisione della legge
regionale n. 11, che dovrebbe portare ad un bilanciamento dei trasferimenti
agli enti montani distribuiti tra diversi assessorati: quello all'ambiente,
alla protezione civile, al turismo. La Comunità Montana del Matese ha avanzato,
intanto, alla Regione Campania ed al Presidente del Consiglio Regionale Paolo
Romano, una sua di proposta, che dovrebbe avere un ulteriore motivo di
confronto la settimana prossima, quando si incontreranno i capigruppo in
Regione, prima che le modifiche passino in Commissione. In sostanza quello che
si chiede è una certa correlazione tra i Piani forestali, e relativi loro
finanziamenti, e le attività forestali svolte: a Comunità Montane come quelle
del Matese, ad esempio, che hanno un vasto bacino di utenza, e con la
maggior parte dei Comuni il cui territorio è di ambito montano, è giusto
riconoscere un Piano forestale più corposo, e non tenendo solo conto, come
richiesto dalla Regione, dei metri quadri di territorio per numero di
dipendenti impiegati (il famoso rapporto 1/1: ettari di terreno/numero di
dipendenti).
Pietro
Rossi