Animali
maltrattati nel Parco Regionale del Matese, cavalli con le zampe anteriori
legate tra loro. Lungo
le sponde dello splendido lago Matese, in uno scenario naturalistico
incantevole, è possibile assistere ad uno spettacolo che, da lontano, riempie
il cuore, a distanza ravvicinata, raggela. Decine
di cavalli pascolano liberamente nei pressi dello specchio d'acqua, dando
l'impressione di un romantico ritorno al passato. Avvicinandosi
agli animali, maestosi e corpulenti poiché destinati a finire sulle tavole dei
cittadini casertani e non solo, ci si accorge che quello che si ha di fronte è
tutt'altro che una vista piacevole. Quei
cavalli, infatti, hanno le zampe anteriori legate tra loro e sono in grado
"saltellando" di spostarsi solo di pochi metri. Non
possono né camminare come gli altri quadrupedi, né, ovviamente, correre, ma
solo alzarsi un po' sugli arti posteriori e cercare con un movimento innaturale
di brucare più in là. Decine
e decine di giumente, molte delle quali incinte o con il puledro al seguito,
rimangono gran parte dell'anno nella vasta spianata che circonda il lago
Matese, attraversando le stagioni e quindi le condizioni atmosferiche,
rimanendo pressoché immobili. Ma
di chi sono quei cavalli e chi ha pensato in maniera così brutale di violentare
la loro natura e calpestare la loro dignità? Quei
maestosi destrieri sono dei cittadini del posto che non avendo un recinto in
cui mettere l'animale, volendo comunque godere delle sue carni o farne
commercio, lo lascia su un suolo pubblico, praticamente ancorato al terreno. Le
zampe delle povere bestie infatti vengono legate fra loro per evitare che i
cavalli possano spostarsi, invadere una proprietà privata o scappare. In
questo modo si ha la certezza che pioggia, vento o sole cocente, quel cavallo
non potrà muoversi da lì, ingrassando a puntino, tra l'altro, per l'assenza di
movimento. Chi
dovrebbe vigilare sul rispetto della natura e dell'ambiente nel Parco regionale
del Matese non si è accorto della barbarie perpetrata su suolo pubblico e così
alla luce del sole? Qualora
così fosse, si spera che così ne vengano a conoscenza e agiscano di
conseguenza.
Antonella Giannattasio
Fonte: teleradionews