05 ottobre 2011

Picciano ricorda la Giornata mondiale degli insegnanti e auspica soluzioni per il rilancio della scuola


Campobasso. Di ritorno da Assisi dove, in qualità di Presidente del Consiglio regionale del Molise, ha partecipato alla cerimonia di donazione dell’olio che alimenterà la lampada votiva sulla Tomba di San Francesco, Michele Picciano rende omaggio ai docenti di ogni ordine e grado, nel giorno a loro dedicato: “Il 5 ottobre si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, un naturale tributo per l’opera quotidiana di chi, con abnegazione e lavorando troppo spesso in condizioni difficili, contribuisce all’innalzamento dei livelli di istruzione, educazione e cultura delle giovani generazioni. Una data – argomenta l’esponente del Popolo della libertà – che ricorda l’anniversario della firma collegiale delle Raccomandazioni sullo status dei docenti, sottoscritto a Parigi nel 1966. In quel documento sono contenuti i principi etici e comportamentali della categoria: delle vere e proprie linee guida che pongono l’aggiornamento professionale al centro del processo di crescita collettivo. Implicitamente, quindi, si afferma la responsabilità e la centralità degli insegnati nella società moderna”. Chi sta dall’altro lato della cattedra, continua Picciano, “ha decretato gli straordinari risultati conseguiti dalla scuola a partire dal primo dopoguerra, portando il tasso di analfabetismo dal 35% a circa il 2%. Tuttavia, quanto di buono è stato fatto, non può celare le tante e strutturali difficoltà dell’istruzione nazionale. Rendere omaggio agli insegnanti deve spingerci a riflettere sulla crisi del riconoscimento sociale degli stessi, sulla contrazione delle loro retribuzioni, su meccanismi di incentivo al merito, facendo definitiva chiarezza sui percorsi di accesso alla professione. Regna troppa confusione sul futuro di chi siede in cattedra e la qualità dell’insegnamento ne risente, rischiando di acuire la già preoccupante spaccatura tra formazione scolastica e mondo del lavoro. Dobbiamo ascoltare di più – conclude – e dar vita ad un’azione coordinata con tutte le parti sociali e le sensibilità più avanzate degli apparati pubblici, per dare più tono alla scuola e trasformarla in quell’ascensore sociale di cui abbiamo bisogno per superare la congiuntura economica e rilanciare il Molise e l’Italia”.