Teano. L'I.D.V. di Teano nel prendere atto dell'ultima disperata proposta inviata al Commissario Straordinario, on. Antonio Bassolino, da parte del Consiglio comunale cittadino, ritiene la stessa estranea ad ogni logica tecnico-organizzativa sanitaria : risulta veramente difficile sostenere l'apertura di un "ospedale" costituito esclusivamente dal pronto soccorso, più un reparto di chirurgia.Come si è giunti a questa incresciosa situazione?Tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia di riapertura dell'ospedale di Teano, erano a conoscenza del fatto che la struttura ricominciava a funzionare con soli 24 posti letto, in attesa che venisse realizzato il "nuovo ospedale", in località Taverna Zarone.Che la vecchia struttura fosse da considerare obsoleta, se ne era presa coscienza fin dal lontano 1993, anno in cui il Comune di Teano individuava la zona per la costruzione del nuovo nosocomio, in attesa di un finanziamento (40 miliardi delle vecchie lire), poi arrivato nel 2000.Dopodiché, l'inerzia più totale. Non si provvedeva nemmeno a cambiare, preventivamente, il piano di fabbricazione esistente, al fine di individuare le singole particelle da espropriare: atto che avrebbe resa inequivocabile la scelta effettuata dall'Amministrazione Comunale.Successivamente al 2000, nonostante la concessione del finanziamento, il ritmo non cambiava e si giungeva, così, al 2006, data di revoca dello stesso :1. -Senza essere stati in grado di svolgere l'appalto per l'ospedale P.S.A. (Pronto Soccorso Attivo) da 140 p. l.2. -Dopo aver speso più di 900.000 euro della Comunità Europea per la costruzione di infrastrutture.Cari concittadini, riflettiamo!Le amministrazioni succedutesidal 1979 ad oggi, con crescenti responsabilità nel tempo, non sono state in grado di dotare la nostra città di un valido strumento urbanistico; tale "negligenza" ha impedito una crescita ordinata della nostra città, che fosse basata su uno sviluppo sostenibile, rispettoso del territorio e non ha reso possibile la costruzione del nuovo ospedale, che ci sfuggito sotto il naso.Riguardo alla sopravvivenza dell'attuale presidio , riteniamo che, solo sfruttando al massimo la capacità ricettiva dell'edificio (circa 70 p. l.), si potrebbe pervenire ad una riduzione dei "costi per posto letto", rimanendo più in linea con il piano di rientro imposto dal Governo alla Regione Campania".
Fonte : comunicato stampa