Mini-guida alle imposte sugli acquisti immobiliari e alle agevolazioni per la prima casaMettersi un tetto sulla testa approfittando della crisi. Un'idea che può avere la sua logica. Nel 2009, infatti, le vendite sono crollate del 15% e i prezzi sono scesi in media dell'8%. Potrebbe essere il momento giusto per acquistare un immobile.
Com'è noto, per calcolare l'impegno economico per l'acquisto di una casa occorre aggiungere al prezzo dell'immobile un'altra serie di costi, tra cui l'eventuale commissione per l'agenzia, la parcella del notaio, le imposte. Mentre i primi due dipendono da fattori di mercato e dai tariffari professionali, il carico fiscale varia in base al fatto che si tratti o meno di una abitazione principale (sono previste agevolazioni fiscali per l'acquisto della "prima casa") e che il venditore sia un privato o un'impresa costruttrice.
Le imposte da pagare al momento dell'acquisto sono:
l'imposta di registro,
l'imposta ipotecaria,
l'imposta catastale,
(eventualmente) l'Iva.
Prima casa più leggera
Se acquistate un immobile ad uso abitativo (e delle eventuali pertinenze: box, cantine ecc.) e "non di lusso":
da un privato cittadino,
da un'impresa non costruttrice, oppure
da un'impresa costruttrice che vende un immobile ultimato da più di 4 anni,
siete tenuti a pagare le imposte di registro, ipotecarie e catastali (a un tasso agevolato) e non l'Iva. Questa imposta invece è dovuta se il venditore è un'impresa costruttrice che vende la casa entro i 4 anni dalla fine lavori.
Questi gli importi:
imposta di registro: 3% calcolato sul valore catastale e non su quello commerciale (il vero prezzo d'acquisto dev'essere indicato nel rogito ma non ha alcuna rilevanza fiscale)
imposta ipotecaria: 168 euro (importo fisso),
imposta catastale: 168 euro (importo fisso).
Iva (se dovuta): 4% calcolato sul valore d'acquisto (e non sul valore catastale).
Per la prima casa è prevista anche una riduzione del 30% sulla parcella notarile per il rogito.
Per ottenere queste agevolazioni:
dovete essere residenti nello stesso comune dell'immobile che acquistate o dovete trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall'acquisto,
non dovete possedere altri immobili nello stesso comune,
non dovete avere già usufruito delle agevolazioni "prima casa" per qualsiasi altro immobile su tutto il territorio nazionale.
Le imposte per gli altri immobili
Se non potete acquistare come prima casa perché non avete i requisiti soggettivi (ad esempio avete già una casa nella stessa città) o perché si tratta di un immobile considerato "di lusso" (in base ai criteri stabiliti da un decreto del 1969) dovete pagare le imposte per intero. E cioè:
imposta di registro: 7% (anziché 3%),
imposta ipotecaria: 2% del valore catastale (anziché l'importo fisso di 168 euro),
imposta catastale: 1% del valore catastale,
Iva (se dovuta): 10% (anziché 4%).
Com'è noto, per calcolare l'impegno economico per l'acquisto di una casa occorre aggiungere al prezzo dell'immobile un'altra serie di costi, tra cui l'eventuale commissione per l'agenzia, la parcella del notaio, le imposte. Mentre i primi due dipendono da fattori di mercato e dai tariffari professionali, il carico fiscale varia in base al fatto che si tratti o meno di una abitazione principale (sono previste agevolazioni fiscali per l'acquisto della "prima casa") e che il venditore sia un privato o un'impresa costruttrice.
Le imposte da pagare al momento dell'acquisto sono:
l'imposta di registro,
l'imposta ipotecaria,
l'imposta catastale,
(eventualmente) l'Iva.
Prima casa più leggera
Se acquistate un immobile ad uso abitativo (e delle eventuali pertinenze: box, cantine ecc.) e "non di lusso":
da un privato cittadino,
da un'impresa non costruttrice, oppure
da un'impresa costruttrice che vende un immobile ultimato da più di 4 anni,
siete tenuti a pagare le imposte di registro, ipotecarie e catastali (a un tasso agevolato) e non l'Iva. Questa imposta invece è dovuta se il venditore è un'impresa costruttrice che vende la casa entro i 4 anni dalla fine lavori.
Questi gli importi:
imposta di registro: 3% calcolato sul valore catastale e non su quello commerciale (il vero prezzo d'acquisto dev'essere indicato nel rogito ma non ha alcuna rilevanza fiscale)
imposta ipotecaria: 168 euro (importo fisso),
imposta catastale: 168 euro (importo fisso).
Iva (se dovuta): 4% calcolato sul valore d'acquisto (e non sul valore catastale).
Per la prima casa è prevista anche una riduzione del 30% sulla parcella notarile per il rogito.
Per ottenere queste agevolazioni:
dovete essere residenti nello stesso comune dell'immobile che acquistate o dovete trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall'acquisto,
non dovete possedere altri immobili nello stesso comune,
non dovete avere già usufruito delle agevolazioni "prima casa" per qualsiasi altro immobile su tutto il territorio nazionale.
Le imposte per gli altri immobili
Se non potete acquistare come prima casa perché non avete i requisiti soggettivi (ad esempio avete già una casa nella stessa città) o perché si tratta di un immobile considerato "di lusso" (in base ai criteri stabiliti da un decreto del 1969) dovete pagare le imposte per intero. E cioè:
imposta di registro: 7% (anziché 3%),
imposta ipotecaria: 2% del valore catastale (anziché l'importo fisso di 168 euro),
imposta catastale: 1% del valore catastale,
Iva (se dovuta): 10% (anziché 4%).
Mimmo Russo