S.Nicola La Strada. "Forza Italia confluisce nel Pdl, non si scioglie. L’anima di Forza Italia e’ quello che rappresenta la rivoluzione berlusconiana che dal ’94 ha cambiato un po’ questo Paese". Lo ha affermato Denis Verdini (nella foto), coordinatore nazionale di Forza Italia, intervistato da Maurizio Belpietro durante la trasmissione ’Panorama del giorno’.
“Quello che portera’ Forza Italia nel Pdl e’ un processo lungo, difficile, unico nella storia del Paese. Pero’ dipende dal risultato del 13 aprile. Gli elettori hanno riconosciuto con grande forza la tendenza bipartitica del Paese, perche’ il 70 per cento ha votato il 38 per il Pdl e il 32 per il Pd. Hanno chiesto quindi la semplificazione della politica, un chiarimento, una modernizzazione del Paese facendo riferimento alle grandi democrazie occidentali".
Quanto alle "resistenze nei due partiti principali, Forza Italia e An", Verdini ha osservato che "e’ un po’ una storia comune nella storia dei partiti. Gli elettori per la prima volta hanno indicato questo simbolo, creato da Berlusconi, con l’adesione dei partiti ancora partiti cioe’ Alleanza nazionale, Forza Italia e gli altri piccoli che hanno aderito al Pdl. Gli elettori naturalmente hanno una forza straordinaria nell’innovazione della politica, poi ci sono le classi dirigenti che abitualmente gestiscono il consenso ricevuto. In Italia l’introduzione di una leadership carismatica, forte come quella di Berlusconi, ha portato a questa innovazione che ha condizionato anche gli altri partiti, nei nomi e nei simboli".
All’interno di Forza Italia e Alleanza nazionale, non ci sono problemi a livello nazionale di partito perche’ stiamo lavorando gomito a gomito con Ignazio la Russa e con gli altri dirigenti per risolvere i problemi, che naturalmente esistono. Quale restera’ dei due coordinatori?" ha domandato Belpietro: "Questo verra’ deciso. C’e’ una Commissione statutaria, ci sara’ un congresso a meta’ marzo e li’ sara’ deciso.
Secondo Verdini una democrazia moderna si esprime con due partiti principali, Pdl da una parte e Pd dall’altra: "Se si guardano le grandi democrazie occidentali, gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia, la Germania, l’Inghilterra, con leggi elettorali diverse fra loro e diversa dalla nostra tendono tutte a un bipartitismo che e’ semplificazione perche’ la modernita’ sta nell’alternanza. Il 13 aprile e’ il punto di svolta perche’ mai nella storia dei partiti due piu’ due fa quattro, invece in quel caso il Pdl ha fatto quattro, anzi 4 virgola qualcosa e l’area di riferimento del Pdl e’ talmente vasta che noi possiamo puntare al 50 per cento del Paese. Qualche giorno fa, quattro istituti hanno fatto dei sondaggi che alle elezioni europee ci danno in media al 47 per cento".
“Quello che portera’ Forza Italia nel Pdl e’ un processo lungo, difficile, unico nella storia del Paese. Pero’ dipende dal risultato del 13 aprile. Gli elettori hanno riconosciuto con grande forza la tendenza bipartitica del Paese, perche’ il 70 per cento ha votato il 38 per il Pdl e il 32 per il Pd. Hanno chiesto quindi la semplificazione della politica, un chiarimento, una modernizzazione del Paese facendo riferimento alle grandi democrazie occidentali".
Quanto alle "resistenze nei due partiti principali, Forza Italia e An", Verdini ha osservato che "e’ un po’ una storia comune nella storia dei partiti. Gli elettori per la prima volta hanno indicato questo simbolo, creato da Berlusconi, con l’adesione dei partiti ancora partiti cioe’ Alleanza nazionale, Forza Italia e gli altri piccoli che hanno aderito al Pdl. Gli elettori naturalmente hanno una forza straordinaria nell’innovazione della politica, poi ci sono le classi dirigenti che abitualmente gestiscono il consenso ricevuto. In Italia l’introduzione di una leadership carismatica, forte come quella di Berlusconi, ha portato a questa innovazione che ha condizionato anche gli altri partiti, nei nomi e nei simboli".
All’interno di Forza Italia e Alleanza nazionale, non ci sono problemi a livello nazionale di partito perche’ stiamo lavorando gomito a gomito con Ignazio la Russa e con gli altri dirigenti per risolvere i problemi, che naturalmente esistono. Quale restera’ dei due coordinatori?" ha domandato Belpietro: "Questo verra’ deciso. C’e’ una Commissione statutaria, ci sara’ un congresso a meta’ marzo e li’ sara’ deciso.
Secondo Verdini una democrazia moderna si esprime con due partiti principali, Pdl da una parte e Pd dall’altra: "Se si guardano le grandi democrazie occidentali, gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia, la Germania, l’Inghilterra, con leggi elettorali diverse fra loro e diversa dalla nostra tendono tutte a un bipartitismo che e’ semplificazione perche’ la modernita’ sta nell’alternanza. Il 13 aprile e’ il punto di svolta perche’ mai nella storia dei partiti due piu’ due fa quattro, invece in quel caso il Pdl ha fatto quattro, anzi 4 virgola qualcosa e l’area di riferimento del Pdl e’ talmente vasta che noi possiamo puntare al 50 per cento del Paese. Qualche giorno fa, quattro istituti hanno fatto dei sondaggi che alle elezioni europee ci danno in media al 47 per cento".
Mimmo Russo