GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Alla vigilia
del convegno casertano sul disegno di legge antiomofobia in discussione al
Parlamento, il leader della formazione civica Nuovi Orizzonti, Federico Conte,
ha voluto esternare le sue opinioni a titolo personale e lanciare un appello a
difesa della tradizionale genitorialità. “I media, per nome e per conto di una società
disordinata e lontana dai veri valori della vita, attaccano ogni giorno la
famiglia e la sua naturale costituzione -ha dichiarato Conte- arrivando
finanche a mettere in discussione il riconoscimento delle parole “mamma” e
“papà” sui documenti scolastici di alcune scuole d’Italia, …la nostra Italia.
Come è possibile!!! Eppure queste sono le prime parole che tutti vorremo
sentire, che tutti desideriamo sentire pronunciare dai nostri figli. Siamo
arrivati anche a questo. Quando ci sveglieremo e prenderemo coscienza di quanto
sta accadendo attorno a noi? Continueremo indifferenti per la nostra strada? ‘Mamma’
e ‘papà’, belle parole piene di significato che rappresentano il compimento di
un progetto di vita in coppia, nonché le basi per un progetto di una sana e
corretta vita dei figli che verranno. Oggi purtroppo queste parole così belle vengono
svilite di significato. Immaginate voi vostro figlio/figlia che torna da scuola
e vi dice: “Ciao genitore 1, oggi tutto bene. Quando torna il genitore 2 ?”. Oppure,
parlando dei fratelli/sorelle, forse si finirà per dire: “Genitore 1/2, l'unità
2 mi dà fastidio. Io come unità 1 voglio giocare con il pc, ma l’unità 2 interferisce”.
Tutto questo - ha aggiunto il giovane politico grazzanisano - in nome di una società aperta…, ma aperta a
cosa? Aperta ad un concetto debole e innaturale di genitorialità acquisita?
Aperta a delle minoranze che di fatto in termini di pretese e attenzione
rischiano di superare quelli che sono considerati la maggioranza? E’ giusto
garantire tutti, ma certamente non stravolgendo ciò che è
il diritto di natura. Difendiamo ciò che di più bello la vita ci ha dato e non
permettiamo ad una società distorta di distruggere i fondamenti della
famiglia...quella vera”. Indi, ancora un interrogativo ed il caloroso
invito finale del neorizzontino: “E'
veramente questa lo società che vogliamo? Riflettiamo e ‘tuteliamo’ il tesoro
delle nostre famiglie, affinché la società non svilisca il significato di
queste parole spersonalizzando ciò che di più intimo c'è nei rapporti umani. Tutti
siamo chiamati a far sentire la voce delle famiglie: è un dovere e un diritto
per i nostri figli”.