Basta con i reati contro gli animali e
l’impunità dei colpevoli i sindaci siano dalla parte della legge e chiamati ad
applicarla. Gli autori di avvelenamento di cani assicurati alla giustizia. L’Enpa,
Ente nazionale protezione animali, in riferimento ai recenti e gravi episodi di
avvelenamento ai danni di cani avvenuti nel Comune di Colle d’Anchise e di Miranda
e a quelli verificatisi, in passato, in diversi centri di questa regione,
intende richiamare l’attenzione dei suindicati destinatari rispetto alle linee
guida previste nel contrasto agli avvelenamenti di animali. Siamo allarmati
nell’apprendere del decesso avvenuto l’altro giorno di due cani nel Comune di
Colle d’Anchise perché il sindaco, in passato, era stato da noi vivamente
sollecitato a cercare una soluzione per questi randagi. Purtroppo dobbiamo
denunciare che, in quella sede, la nostra attività di sensibilizzazione fu
bollata come superflua e inopportuna e le nostre richieste oggetto di deciso
diniego. Ora, alla luce di questa notizia, siamo colpiti, arrabbiati ma, al
tempo stesso, decisi a fare chiarezza sull’accaduto anche perché molti
cittadini ci hanno manifestato il loro sdegno, la loro rabbia per quanto è
stato perpetrato da ignoti. Le questioni più critiche, dunque, riguardano i
doveri del sindaco e le azioni da intraprendere. Sinteticamente si evidenzia:
-
la mancata e insufficiente segnalazione
dell’area dove si è registrato il reato. L’Istituto zooprofilattico, infatti,
dopo aver esaminato i campioni deve comunicare l’esito al primo cittadino, al
servizio veterinario e all’autorità giudiziaria. Il sindaco, a sua volta, deve
provvedere all’apertura di un’indagine insieme alle autorità competenti;
-
ove sia accertata la presenza di esche
avvelenate il terreno va bonificato entro 48 ore. La responsabilità ricade sul sindaco
il quale, peraltro, deve provvedere all’apposizione di cartellonistica e ad
intensificare i controlli da parte dell’autorità preposta, quale la polizia
municipale;
-
il mancato rispetto dei tempi compromette i
risultati delle indagini e mette in pericolo la salute di altri animali e delle
persone;
-
il coordinamento delle indagini è dovere del
sindaco in quanto prima autorità sanitaria.
Si ricorda, infatti, che la diffusione a
mezzo stampa di fatti relativi ad avvelenamento di animali costituisce notizia
di reato meritevole di approfondimenti e di azioni che il primo cittadino, in
base a quanto previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute contingibile e
urgente del 18.12.2008 (così come prorogata il 19.3.2009 e 14.1.2010), è tenuto
ad eseguire in relazione ai suoi poteri in materia di salute pubblica. La distribuzione
di esche, infatti, costituisce reato e, in quanto tale, gli autori di avvelenamenti
vanno identificati attraverso apposite indagini e assicurati alla giustizia. Si
richiama, altresì, l’attenzione sulla necessità di convocare un tavolo in
prefettura al fine di analizzare il fenomeno e stabilire le linee d’azione che
si intendono intraprendere da parte delle autorità competenti, anche valutando
una capillare attività di formazione e informazione sul rispetto della
normativa vigente a tutela degli animali. Il tavolo, in base alla
regolamentazione in vigore, è coordinato dal prefetto o da un suo
rappresentante ed è composto da un rappresentante della Provincia, dai sindaci
delle aree interessate, dai rappresentanti dei servizi veterinari, del Corpo
forestale dello Stato, degli Istituti zooprofilattici, delle Guardie zoofile e
delle forze di polizia locale. Si informa che ove venisse constatata la totale
e perdurante inerzia riscontrata sinora da parte delle amministrazioni comunali
in occasione dei ripetuti episodi di avvelenamento, l’Enpa presenterà formale
denuncia all’autorità giudiziaria. E’ impensabile, infatti, che reati commessi
ad danni di animali indifesi rimangano impuniti e i responsabili continuino ad
agire protetti da un generale e diffuso sentimento di omertà. Non solo. E’
inaccettabile e indegno di un paese civile che i volontari animalisti siano
scherniti e mal tollerati. L’atteggiamento del sindaco di Colle d’Anchise ci
intristisce ancora di più ora: se avesse mostrato collaborazione oggi, sul
territorio da lui amministrato, non si sarebbero verificati dei reati penali. Gli
animali sono soggetti protetti dalla legge e chi trasgredisce le norme in loro
difesa va punito. L’Enpa e le associazioni animaliste in generale sono dalla
parte della legge. Al riguardo si ricorda il recente rinvio a giudizio del
sindaco di Bardello e della polizia locale per i presunti ritardi
nell’intervenire come prescrive l’ordinanza. Attraverso quelle azioni si
sarebbe potuto individuare il responsabile del reato. E’ questo che l’ENPA
chiede.
E.N.P.A.
SEZ. CAMPOBASSO