01 marzo 2013

Le elezioni politiche, del 24 e 25 febbraio, rappresentano un segnale chiaro ed inequivocabile.



MADDALONI. "La bellezza salverà il mondo", diceva Dostojevskij.  E la bellezza a cui fa riferimento  il Circolo Alexander Langer di Maddaloni,  è quella propedeutica a una buona politica: "Il centro di una straordinaria strategia politica di ripensamento della Sinistra". Una bellezza etica, morale e sociale, prim'ancora che estetica. Antidoto efficace per venir fuori dalle spire ammalianti e culturalmente micidiali del berlusconismo. Le elezioni politiche, del 24 e 25 febbraio, rappresentano un segnale chiaro ed inequivocabile. Se da un lato, l’esito elettorale sconcerta. Sconcerta in primo luogo il risultato raggiunto dal Pdl. Dall’altro, deve farci capire una volta per tutte che occorre un profondo rinnovamento della classe dirigente. Non a caso, il voto dato al movimento cinque stelle va proprio in questa direzione. Fonte di preoccupazione è anche il risultato uscito dalle urne nella nostra città. Inquieta il sospetto di Saviano sul presunto voto di scambio, ma ancor di più preoccupa il dato altissimo di astensionismo. E’ necessario che, anche a Maddaloni, ci sia un ricambio generazionale dei dirigenti di partito, oggi privi di qualsiasi credibilità. Soprattutto urge che ci siano candidati giovani e preparati che non abbiano responsabilità per la disastrosa situazione in cui versa la nostra città. Per questo motivo, Sel intende fare un appello ai giovani di Maddaloni e soprattutto all’elettorato di Grillo: torniamo ad amare la città. Dobbiamo essere presenti nei quartieri, incontrare ogni singolo cittadino, parlare alla città. La nostra politica è quella di garantire un reddito minimo a chi è in condizioni di povertà; sospendere gli sfratti a chi ha perso il lavoro; fare pressioni  sulle istituzioni per l’apertura di un tavolo di concertazione sul lavoro e ripristinare i servizi sociali; restituire il centro sociale polivalente ai giovani; combattere gli sprechi e  creare le condizioni per consentire ai privati di investire nella città dando opportunità di lavoro.  Sulla questione del Castello, lo Stato ha il dovere di espropriarlo , prima che sia troppo tardi e metterlo a disposizione di privati o associazioni di volontariato. Vedasi  il castello di Limatola che ha creato turismo e occupazione. Uguaglianza, diritti, lotta alla povertà, conversione ecologica, riformismo della politica, governare insieme. Questa è la politica del fare. E queste sono le aspettative di tantissimi cittadini che vorrebbero una politica pulita e una Maddaloni che funziona, una maggioranza che rifiuta le logiche del potere e le pseudo coperture ideologiche. Ridaremo fiducia ai maddalonesi che torneranno ad amare la città. Tutti i responsabili del disastro si facciano da parte. La loro epoca è finita.
Il coordinatore cittadino di Sel – Gianluca Capalbo