On. Stefano Caldoro |
NAPOLI - Procedure troppo lente e
incertezza per le imprese. E' una situazione di stallo quella descritta da
Coldiretti Campania per quanto riguarda alcuni interventi del Piano di sviluppo
rurale (Psr). Si tratta di misure che dovrebbero portare sul territorio un
fiume di denaro proveniente da Bruxelles con un solo obiettivo: ristrutturare e
ammodernare il settore agricolo della Campania. Eppure, spiegano da Coldiretti,
a 11 mesi dalla conclusione del programma 2007-2013, non ci sono ancora
indicazioni precise e restano in bilico circa 300 milioni di euro che rischiano
di tornare al mittente. E da Coldiretti non risparmiano anche una stoccata al
presidente della Regione Stefano Caldoro. ''Ha completamente dimenticato
l'agroalimentare - dicono il presidente e il direttore della federazione
campana Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo - L'export in questo settore e
valso 2,1 miliardi di euro nel solo terzo trimestre 2012, piu' di quanto
abbiamo fatto nell'intero 2011. Tutto il comparto e' quindi una vera e propria
miniera d'oro, per le imprese e per le opportunita' di sviluppo e occupazionali
che ne derivano. Caldoro pare non tenere in considerazione queste opportunita',
e' un peccato che anche nel vademecum per i candidati, distribuito qualche
giorno fa, parli solo di rigore e di risanamento dei conti senza mai fare cenno
a piu' immediate politiche per lo sviluppo. Da parte sua e' una grave
mancanza''. I problemi sul Psr, spiegano da Coldiretti,
derivano dalla lentezza con la quale procedono alcuni interventi. ''Sappiamo bene - spiegano - che su questi
ritardi non c'e' una diretta responsabilita' del delegato all'Agricoltura della
Regione Campania, Daniela Nugnes, ma le chiediamo di accelerare al massimo gli
interventi e le istruttorie in corso''. A far preoccupare Coldiretti Campania sono
le istruttorie delle domande di aiuto che, dicono, ''registrano ritardi
significativi e determinano una situazione di disagio tra i soggetti
coinvolti''. Analoga incertezza c'e' anche per i Progetti integrati di filiera
(Pif) per i quali, dicono Masiello e Sorbo, ''l'istruttoria dei progetti esecutivi,
a distanza di circa un anno e mezzo dalla loro presentazione, ancora non viene
conclusa incidendo negativamente sulle azioni che Coldiretti ha promosso per
rendere piu' efficienti e competitive le filiere produttive dell'agroalimentare
campano''. Infine altri ritardi si registrano nell'iter dei Progetti integrati
rurali per le Aree protette (Pirap) e nell'attuazione dei bandi sulle misure
125 e 322 dedicati all'infrastrutturazione e al rinnovamento dei villaggi
rurali. ''Mancano appena 11 mesi alla conclusione
del programma - dicono Masiello e Sorbo - E' importante una revisione del piano
finanziario e determinare l'ammontare delle economie generate dagli interventi
in corso di attuazione. Solo cosi' si potra' dare corso alla rimodulazione
finanziaria e sara' possibile rilanciare l'azione del Psr evitando il
disimpegno delle risorse''.