Prof. Giacomo Venditti |
ALIFE.
Le
elezioni sono terminate da pochi giorni
e l’unica cosa certa è la
vittoria del movimento 5 Stelle di Grillo. Sia il PDL (6 milioni circa) che il
PD (3 milioni circa) hanno avuto una emorragia di voti ed entrambi si
dichiarano vincitori in quanto il partito di Berlusconi è riuscito nel suo
intento dichiarato di bloccare il Senato mentre la coalizione di Bersani è riuscita
numericamente a superare il PDL e ad avere una maggioranza alla Camera. Premetto
di non aver votato nessuna delle coalizioni o movimenti che hanno ottenuto più
voti anche se le mie idee sono molto vicine a quelle del PD a cui non sono
iscritto né ho partecipato alle
primarie. Questo è il punto di partenza di questa mia riflessione. Come può un
partito dichiarare di essere vicino alla gente se le decisioni prese a Roma poi
stravolgono quello che è stato deciso in periferia? Come si può presumere che
gli elettori votino uno schieramento
senza avere la certezza di avere una rappresentanza? Mi spiego con due esempi vicini a noi: mi
riferisco al Collegio Campania 2 della
Camera e a quella del Senato dove le
persone da inserire nelle liste sono state scelte in base alle democratiche primarie. Una prima cosa
da dire è che delle regole hanno deciso chi poteva o no parteciparvi. Siamo
d’accordo con l’esclusione degli indagati, ma perché escludere Sindaci
(Cappello) o militanti del partito espressione
del territorio? L’alto casertano
non era rappresentato e vi volete meravigliare se poi il PDL ( Sarro -Di
Costanzo ) ha stravinto ? Come qui, penso
sarà successo in molte altre zone. E che dire della candidata Lucia Esposito
inserita al sesto posto al Senato, prima degli esclusi, nonostante fosse stata
scelta da molti elettori delle primarie, seconda con 4870 preferenze, per far
posto a candidati catapultati da Roma? La
presunzione di essere i migliori e la supponenza di poter decidere
sempre nelle sedi romane e di non tener conto
di quello che vuole la base o gli elettori delle diverse zone dell’Italia,
dalla città importante al più sperduto paese della nostra penisola, porta a
questi risultati. E’ inutile poi dare la colpa a chi non li ha votati o non ha
voluto desistere e dare il voto utile a loro. Bisogna essere più umili e capire
cosa è più utile e giusto per la maggioranza degli elettori ed essere vicini
alla gente e non restare chiusi, tra pochi prescelti, nelle stanze romane.
Prof.
Giacomo Venditti