on. Aldo Patriciello |
“Credo che il senso di appartenenza all’Unione Europea sia alla base di
un approccio corretto all’Europa, soprattutto per le giovani generazioni che,
dall’Europa, potranno usufruire di numerose opportunità di studio, di lavoro di
realizzazione per il futuro”.
Così l’on. Aldo
Patriciello che in tale materia ha presentato una interrogazione scritta alla
Commissione Europea con cui richiede un intervento molto più incisivo al fine
di sviluppare maggiormente “il senso di
appartenenza all’Unione. Ogni cittadino di uno Stato membro è
anche cittadino dell’Unione Europea. –
continua Patriciello - Oltre alle
prerogative nazionali, gode anche di una serie di diritti garantiti dai trattati
dell’UE e dalla Carta dei diritti fondamentali, come il diritto di vivere,
lavorare, viaggiare e fare acquisti in tutti i 27 Stati membri come se ci si
trovasse nel proprio paese. Dunque, conoscere i propri diritti è indispensabile
per poter usufruire dei vantaggi offerti. Tuttavia, moltissimi residenti in
paesi membri dell’Unione Europea sono inconsapevoli dei diritti di cui godono
in quanto cittadini comunitari. Ben pochi si rendono conto delle conquiste
raggiunte nel corso dei decenni in tema di lavoro, studio, sanità,
partecipazione politica, libera circolazione in altri Stati membri. Secondo un
sondaggio del 2010, solo il 43% degli intervistati sa che cosa significhi
essere ‘cittadino dell’Unione Europea’, mentre quasi la metà dichiara di ‘non
conoscere a sufficienza’ i propri diritti. Il problema non riflette solo una
mancanza di informazione, ma anche la mancanza di un’identità europea: i cittadini
comunitari non si sentono cittadini europei. Per accrescere la consapevolezza
dei propri diritti in quanto cittadini europei,
è in corso il programma ‘Europa per i cittadini’, della durata di 7
anni, che terminerà nel 2013, anno che la Commissione per le Libertà Civili ha proposto di proclamare come ‘l'anno europeo dei
cittadini’. La Commissione propone di concentrare il bilancio di 229
milioni di euro su azioni volte a favorire una migliore comprensione dell’UE,
nonché la condivisione di valori, storia e cultura comuni. Penso che il
programma attuale potrebbe realmente dare un concreto e fattivo contributo a
tale obiettivo che considero di estrema importanza. L’unico gap – conclude Patriciello – potrebbe essere la ‘misurabilità dei
risultati’. Ci troviamo di fronte ad una tematica di natura sociale, e come
tale, difficile da monitorare. Per questo ho richiesto alla Commissione se
intende produrre degli strumenti sia di informazione-sensibilizzazione al tema
usufruendo anche di strumenti quali siti web, social network, linea telefonica
diretta e in secondo luogo se preveda soprattutto degli strumenti di
monitoraggio e studio del cambiamento sortito dal programma comunitario”.
Bruxelles, Ufficio
Stampa On. Aldo Patriciello