17 settembre 2012

RICONOSCERSI CITTADINI UE PATRICIELLO INTERROGA LA COMMISSIONE EUROPEA


on. Aldo Patriciello

Credo che il senso di appartenenza all’Unione Europea sia alla base di un approccio corretto all’Europa, soprattutto per le giovani generazioni che, dall’Europa, potranno usufruire di numerose opportunità di studio, di lavoro di realizzazione per il futuro”.
Così l’on. Aldo Patriciello che in tale materia ha presentato una interrogazione scritta alla Commissione Europea con cui richiede un intervento molto più incisivo al fine di sviluppare maggiormente “il senso di appartenenza all’Unione. Ogni cittadino di uno Stato membro è anche cittadino dell’Unione Europea.  – continua Patriciello - Oltre alle prerogative nazionali, gode anche di una serie di diritti garantiti dai trattati dell’UE e dalla Carta dei diritti fondamentali, come il diritto di vivere, lavorare, viaggiare e fare acquisti in tutti i 27 Stati membri come se ci si trovasse nel proprio paese. Dunque, conoscere i propri diritti è indispensabile per poter usufruire dei vantaggi offerti. Tuttavia, moltissimi residenti in paesi membri dell’Unione Europea sono inconsapevoli dei diritti di cui godono in quanto cittadini comunitari. Ben pochi si rendono conto delle conquiste raggiunte nel corso dei decenni in tema di lavoro, studio, sanità, partecipazione politica, libera circolazione in altri Stati membri. Secondo un sondaggio del 2010, solo il 43% degli intervistati sa che cosa significhi essere ‘cittadino dell’Unione Europea’, mentre quasi la metà dichiara di ‘non conoscere a sufficienza’ i propri diritti. Il problema non riflette solo una mancanza di informazione, ma anche la mancanza di un’identità europea: i cittadini comunitari non si sentono cittadini europei. Per accrescere la consapevolezza dei propri diritti in quanto cittadini europei,  è in corso il programma ‘Europa per i cittadini’, della durata di 7 anni, che terminerà nel 2013, anno che la Commissione per le Libertà Civili ha proposto di proclamare come ‘l'anno europeo dei cittadini’. La Commissione propone di concentrare il bilancio di 229 milioni di euro su azioni volte a favorire una migliore comprensione dell’UE, nonché la condivisione di valori, storia e cultura comuni. Penso che il programma attuale potrebbe realmente dare un concreto e fattivo contributo a tale obiettivo che considero di estrema importanza. L’unico gap – conclude Patriciello – potrebbe essere la ‘misurabilità dei risultati’. Ci troviamo di fronte ad una tematica di natura sociale, e come tale, difficile da monitorare. Per questo ho richiesto alla Commissione se intende produrre degli strumenti sia di informazione-sensibilizzazione al tema usufruendo anche di strumenti quali siti web, social network, linea telefonica diretta e in secondo luogo se preveda soprattutto degli strumenti di monitoraggio e studio del cambiamento sortito dal programma comunitario”.

Bruxelles,  Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello