AVERSA. Dire
no alla (d)istruzione pubblica: martedì 18 alle 18.00, ad Aversa, presso il Centro
di documentazione “Le radici e le ali” di via Magenta, professori, studenti,
esponenti della società civile si riuniranno per discutere della difficile
situazione in cui versa l’istruzione pubblica. Centocinquanta milioni di euro è
la cifra stimata per il futuro concorso per insegnati già abilitati voluto dal
ministro dell’Istruzione Profumo che promette 11892 nuovi posti di lavoro da
spalmare in tre anni. Un concorso che , a dire del ministro, dovrebbe aprire le
porte ai giovani ma che è in palese contraddizione con i provvedimenti del
ministro Fornero sull’innalzamento
dell’età pensionabile. “Essere giovani è un fatto anagrafico. Nulla a che
vedere con merito ed entusiasmo- commenta la professoressa Maria Fiorentino,
tra i promotori dell’evento aversano gemellato con altri a difesa
dell’istruzione di qualità, organizzati in concomitanza in altre piazze
d’ Italia, come la “Giornata dell’epurazione dei precari” che si terrà a Napoli
nello stesso giorno -Il ministro Profumo sostiene che da 13 anni in Italia non
si fanno concorsi, ma probabilmente si
dimentica delle scuole di specializzazione biennali (Siss), istituite proprio
come felice alternativa al concorso,
ritenuto superato e nate per formare una classe docente finalmente pronta ad affrontare le delicate sfide dell’istruzione. In ogni caso,
non bisogna ledere i diritti acquisiti da chi è inserito nelle graduatorie ad
esaurimento ed ha già superato una o più prove concorsuali per accedere alle
stesse aggiungendo alla formazione di base una lunga esperienza di insegnamento.”Contro
il concorso e i tagli dei fondi alla scuola (l’Italia è penultima nella
classifica Ocse per la spesa pubblica nell’istruzione) i precari di tutta
Italia confluiranno a Roma il 22 settembre. “Ci incontreremo ad Aversa anche
per organizzare la partecipazione alla manifestazione nazionale che vuole
essere non solo un no deciso al concorsone che rappresenta solo un enorme spreco di denaro pubblico- sostiene la professoressa Erika Balsamo- ma anche un
momento di confronto sui tagli all’istruzione, pensiamo ad esempio al caro
libri,agli aumenti dei ticket mensa o a quelli delle tasse universitari. La
cultura insomma è sempre più “roba da
ricchi”. La preoccupazione legata alle novità che si cerca di introdurre con il
ddl Aprea sarà inoltre argomento della discussione a cui interverranno anche
esponenti dell’Unione degli studenti e rappresentanti degli studenti universitari.
Anna Sgueglia