PIEDIMONTE
MATESE. Ancora fiamme, ancora un rogo, uno dei tanti che stanno
divorando ettari di vegetazione e piante secolari in questa fine d’agosto nella
provincia di Caserta. Le fiamme stanno divampando da domenica pomeriggio sul
Monte Cila di Piedimonte Matese, noto per il suo Parco Archeologico e le Mura
Megalitiche risalenti ad epoca preistorica. Le cause dell’incendio, divampato
domenica pomeriggio, sono ancora da accertare, ma una cosa è certa che i danni
alle colture sono ingenti. Il Monte Cila, che si erge alle spalle della città
di Piedimonte Matese, è ricco di alberi di ulivo secolari che danno un
pregiatissimo olio d’oliva. Incessante il lavoro svolto dalle forze
dell’ordine, dai Vigili del Fuoco e dai volontari della Protezione Civile che
hanno lavorato senza sosta anche di notte. L’opera di spegnimento è stata resa
più difficile dal vento che ha alimentato i vari focolai d’incendio che hanno
trovato terreno fertile nelle sterpaglie secche e negli alberi secchi. Durante
la giornata è stato necessario l’intervento di un elicottero che ha bombardato
con liquido ritardante la linea di fuoco dell’incendio che si è praticamente
estesa per tutto il monte. Le temperature alte di questi giorni estivi e una densa
nube di fumo, dall’odore acre, che si sprigionava dal rogo di Monte Cila ha
reso ancor più difficile l’opera dei soccorritori. Già dalle prime ore del
mattino Piedimonte Matese è stata avvolta da una densa cappa di fumo che ha
provocato disagi anche al traffico veicolare della strada provinciale per il
Matese che attraversa il Monte Cila.
Pietro
Rossi