Alife. Nella riunione del dodici dicembre duemilaundici la
Giunta Provinciale di Caserta con la deliberazione numero 230 ha stabilito la
fusione dell’IPIA “Manfredi Bosco”
di Alife con l’ITC “De Franchis” di
Piedimonte Matese: la notizia potrebbe non destare stupore date le nuove
organizzazioni scolastiche determinate dalle varie riforme che si susseguono se
non fosse che l’IPIA “M. Bosco” è
l’unico istituto d’istruzione secondaria presente nel territorio comunale di
Alife e che con la citata delibera 230 dopo più di quarant’anni perde la
propria autonomia, restando privo della propria presidenza, diventando una
‘’succursale’’ dell’istituto “De
Franchis” di Piedimonte Matese. La notizia passata in sordina, ha destato
stupore e sgomento tra il personale dell’IPIA, poiché se per la giunta la
decisione è stata rapida ed indolore, chi conosce bene il contesto in cui
l’istituto opera sa bene che perdere la presidenza significherà scomparire, nel
tempo. Il problema della dispersione scolastica non ha neanche sfiorato le
illuminate menti dei componenti della giunta? ha ribadito il portavoce SEL
Alife Alfonso Caso, molto
probabile che la risposta sia “no”, visto il modo superficiale con cui si
affronta lo smantellamento del sistema scuola e scuola pubblica in particolare.
Sembra che si voglia lasciare la nave dei problemi in balia delle onde
facendola vagare tra porti mai sicuri, lasciando il controllo, abbandonando i
cittadini da soli a bordo verso l’unico destino possibile: la deriva. E’
davvero necessario sottrarre l’unica
dirigenza scolastica presente nel comune di Alife a favore di un comune
limitrofo che vanta già almeno sei dirigenze? E l’indifferenza della classe politica locale, come
potrà interpretarla un cittadino di Alife? Siamo sicuri che la politica è dalla
parte dei cittadini? Perché nessuno ha parlato della questione quando ancora
era possibile contrastare questa scelta? Non dimentichiamo che l’IPIA “M. Bosco” di Alife, conclude Alfonso Caso, ha formato migliaia di ragazzi del territorio tra idraulici, meccanici,
radioriparatori, tornitori, elettricisti ed operatori della moda, che grazie al
loro diploma o talvolta grazie alla loro professionalità lavorano. Si spera che
Alife potrà quantomeno mantenere la sede della nuova presidenza potendo
conservare un ruolo da protagonista e non da figurante, nella costruzione del
futuro di una parte delle nuove generazioni. Forse è il caso di ricordare
ancora una volta a tutti i politici, dagli amministratori locali ai tecnici di
Roma ,che il loro compito è quello di migliorare la società attraverso scelte
politiche valide che tutelino sempre il cittadino mettendo da parte il
clientelismo che nel caso di Alife ha prodotto solo danni.
Pietro Rossi