04 marzo 2012

Degrado nella gestione della Reggia non più sopportabile


CASERTA. Dopo un periodo di forte conflittualità con il Soprintendente le scriventi organizzazioni sindacali si erano riproposte, a seguito di un incontro in provincia con i vertici politici ed istituzionali, di verificare, dopo un periodo di osservazione, se le iniziative e gli impegni assunti venivano portati a compimento.
                Purtroppo stiamo verificando che non solo la situazione non è migliorata anzi siamo giunti ad uno stato di degrado nella gestione della Reggia non più sopportabile sia per gli operatori che per i visitatori:
  • Soppressione, senza l’offerta di alcuna alternativa, dei servizi di trasporto con bus elettrici all’interno del Parco con gravissimi disagi dei tantissimi visitatori che, nonostante il pagamento del biglietto d’ingresso, non possono godere delle bellezze ambientali. Questi visitatori, impossibilitati a percorrere a piedi i sette chilometri lunghi i quali si snoda il percorso, non potranno mai ammirare il meraviglioso “Giardino all’ inglese, in quanto, quest’ultimo, è posto alla sommità  del percorso;
  • Il soprintendente ha dimostrato di non aver conto del contesto museale. Di fronte a spese superflue, ampliamento dei propri uffici e rifacimento degli arredi con suppellettili costosissimi, abbandona completamente il percorso museale facendo si che il personale provveda alla chiusura delle imposte con  vecchi rimedi artigianali: “zeppe di legno” portati da casa;
  • Totale disinteresse verso l’incombente emergenza dei venditori ambulanti nel momento delle visite scolastiche. I provvedimenti adottati, i “tornelli della metropolitana” assolutamente antiestetici in un contesto architettonico storico, a circa sei mesi dalla loro istallazione non sono ancora funzionanti. Tutto da verificare se tale rimedio sarà risolutivo della questione. A parere degli operatori del settore “i tornelli” sono uno strumento, oltre che antiestetico, completamente inutili al tentativo di arginare il fenomeno dei venditori abusivi.  Nel merito siamo sempre dell’idea che soltanto attraverso una stretta cooperazione con le forze dell’ordine e le autorità locali, interessate all’immagine della Reggia e della città di Caserta nel mondo, si possa dare le risposte auspicate come il passato facilmente dimostra;
  • Spreco di risorse pubbliche. In contrasto con tutte le disposizioni di legge ed in disprezzo del difficile momento che attraverso il Paese, il soprintendente esternalizza servizi propri dell’amministrazione quando, tra il personale, sono presenti le professionalità idonee all’espletamento degli incarichi in questione. Le risorse economiche destinate a detta esternalizzazione potrebbero essere impiegate per migliorare l’offerta museale ai visitatori;
  • Finanziamento di percorsi museali puntualmente dimenticati con grande sperpero di risorse pubbliche (percorsi sottotetti, volta ellittica ecc.);
  • Dopo i matrimoni alla Reggia abbiamo dovuto assistere, perplessi, al completo fallimento di una mostra d’arte contemporanea interna al percorso museale che, oltre a suscitare violente proteste per l’imposizione del balzello “obbligatorio” sul biglietto di tre euro, ha suscitato tra tutti i visitatori una ondata di proteste  per “la violenza” che l’allestimento faceva al contesto architettonico. Di fronte alla enorme massa di proteste nulla è stato fatto avvalorando l’idea che verso le aspettative dei visitatori non vi è alcuna attenzione e da ciò scaturisce naturale la diminuzione costante dei visitatori.
Se a tutto ciò si aggiunge il grande disagio che nel quale i lavoratori operano a causa di una gestione clientelare del personale da parte di questo soprintendente si comprende che il futuro del complesso vanvitelliano non è certamente roseo. La città di Caserta e le rappresentanze politiche ed istituzionali, che hanno a cuore il destino della Reggia, dovrebbero dimostrare la loro attenzione verso la gestione di un monumento che rappresenta il nostro territorio nel mondo. Per quanto concerne le scriventi OO.SS. ricorreranno ai vertici del Ministero e delle autorità competenti al fine di promuovere una indagine sulla cattiva gestione della Soprintendenza.

C.S.