Pietro Angelo Cappella |
PIEDIMONTE MATESE. Una
denuncia-querela contro ignoti per i continui atti di vandalismo ed i ripetuti
furti ai danni del nuovo impianto per il sistema di telecontrollo e di
automazione della rete irrigua in destra del Fiume Volturno che il Consorzio di
Bonifica del Sannio Alifano ultimerà entro il prossimo mese di aprile. È quanto
si appresta a formalizzare presso le Stazioni dei Carabinieri di Pietramelara e
Vairano Patenora il presidente Pietro Andrea Cappella all’indomani dei continui
episodi criminosi che, già da alcune settimane, la ditta aggiudicataria
dell’appalto e la struttura tecnica consortile stanno riscontrando sui
territori di Pietravairano, Riardo, Pietramelara e Vairano Patenora, dove è in
fase di realizzazione il progetto finanziato con i fondi comunitari a valere
sul Por Campania 2000-2006 Misura 1.4 - Gestione delle risorse idriche in agricoltura
per un totale di quasi 9 milioni di euro. Nella fattispecie, ad essere presi di
mira dai “soliti ignoti” sono i gruppi di consegna comiziale che, nonostante
siano recintati con tanto di rete metallica, vengono ormai continuamente
privati di alcune componenti importanti, tra cui batterie per il funzionamento
del sistema, pannelli solari e fili elettrici con ingenti danni economici che
finiscono per rallentare il completamento dell’importante opera irrigua che
servirà agli agricoltori a razionalizzare l’uso dell’acqua e a pagarne quanta
ne viene effettivamente utilizzata. Finora sono state decine le prese comiziali
danneggiate tanto che il Consorzio di Bonifica sta pensando di arginare tale
fenomeno rivolgendosi alle forze dell’ordine, salvo prevenire ulteriori
fenomeni del genere con un sistema di sorveglianza e con la stipula di
un’apposita polizza assicurativa. “Ci
troviamo di fronte ad atti di una gravità inaudita – dichiarano il
presidente Cappella ed il vice Raffaele Di Robbio – con le razzie ed i danneggiamenti provocati da autentici delinquenti
che devono essere assolutamente fermati, per cui denunzieremo il tutto ai
Carabinieri con la richiesta di accertamento delle responsabilità e di
individuazione degli autori di simili gesti che finiscono per danneggiare
unicamente gli utenti finali ed il nostro territorio che potrà solo trarre
giovamento dall’entrata in funzione del sistema di telecontrollo e di
automazione. Bisogna usare il pugno fermo e rivolgiamo anche un appello agli
agricoltori che vivono quotidianamente il territorio affinchè diventino le
sentinelle e difendano in prima linea l’impianto che stiamo realizzando,
segnalando se del caso coloro che dovessero rubare o vandalizzare i gruppi di
consegna comiziale. Siamo sicuri che gli agricoltori ci tengono a tutelare tale
innovazione come se fosse una cosa loro, senza contare che le batterie rubate
non possono essere utilizzate per altri scopi, i pannelli recano sul retro la
scritta indelebile impressa del Consorzio di Bonifica e, quindi, sono
facilmente ritrovabili, mentre i fili elettrici li stiamo ritrovando molto
spesso abbandonati sui terreni dopo essere stati staccati”.
Pietro Rossi