ALVIGNANO – Nei panni del “Conte
di Luna”, un giovane gentiluomo aragonese, il baritono di Alvignano Francesco
Landolfi in scena il primo e 3 marzo 2012 presso la Royal Opera House di Muscat, in Oman, con l'opera “Il
Trovatore” di Giuseppe Verdi, nell’allestimento prodotto nel 2003
da Ravenna Festival con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, moglie del celeberrimo
direttore d’orchestra Riccardo Muti. Un allestimento supertecnologico, con una
scenografia totalmente virtuale, con costumi a cura di Alessandro Lai e le luci
di Vincent Longuemare. Il visual director è Paolo Miccichè, Nicola Paszkowski invece
è sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Sotto i riflettori anche
il Coro del Teatro Municipale di Piacenza sotto la direzione di Corrado Casati.
Un’esperienza in terra asiatica di un ruolo già interpretato dal baritono
casertano lo scorso anno a Klagenfurt (Austria): Un’opera, il Trovatore, che fu
presentata per la prima volta il 19 gennaio 1853 al Teatro “Apollo” di Roma; assieme
a “Rigoletto” e “La Traviata” fa parte della cosiddetta Trilogia Popolare, il
cui libretto - in quattro parti e otto quadri - fu ricavato dal dramma di
Gutiérrez, commissionando a Salvatore Cammarano la riduzione librettistica. Un
impegno stimolante e da incorniciare nella carriera del giovane artista alvignanese,
artista di Terra di Lavoro che in agenda ha già cerchiato in rosso altri
appuntamenti: “Nabucco” (9 e 21 marzo e 15 aprile) ad Erfurt ( Grmania) e “Tosca”
nuovamente a Klagenfurt (maggio) .