Dott. Fabrizio Pepe |
Piedimonte
Matese. Seppur in ritardo, causa l’impossibilità, fin
d’ora, di procedere alla redazione dello stesso documento, o meglio, l’impossibilità
di redigerlo in pareggio, l’importante strumento finanziario viene licenziato
all’unanimità dai Sindaci, e loro rappresentati, dei Comuni ricadenti
nell’ambito montano. L’impossibilità di redigerlo era dovuta anche alle
incertezze sul trasferimento dei fondi dalla Regione Campania, ed ai gravi
ritardi con cui venivano decretate prima, e liquidate poi, le somme oggetto dei
progetti forestazione (l’ente montano matesino è ancora creditore di somme di
competenza anno 2009, oltre che di quelle dello scorso anno 2010 e dell’attuale
2011). E’ direttamente il Dr. Fabrizio
Pepe a spiegare all’aula le ragioni dello slittamento dei tempi: in un
lucido ed esaustivo resoconto, il Presidente dell’esecutivo illustra le tappe
che hanno portato alla chiusura del rendiconto dello scorso esercizio 2010,
alla sua rielaborazione causa una rivisitazione dei residui, tanto attivi ma
soprattutto passivi, ed alla definitiva chiusura del consuntivo 2010, con un
avanzo di amministrazione di 1.909.371,05 euro, grazie al quale si può coprire
il disavanzo 2011 (di un milione e 400mila euro): “ringrazio, per questo, e per
tutto il lavoro accuratamente svolto, il settore finanziario dell’ente, con il
Dr. Martino, ed il revisore dei
conti, dr. Di Caprio”. Con
l’approvazione, anche questa all’unanimità, del preventivo 2011, e con
ulteriori accreditamenti da pare dell’ente provinciale (“un grazie va agli
assessori Cerreto e Corvino”), si può dare il via al
pagamento di qualche mensilità arretrata. Elogiato il Prefetto di Caserta, dr. Ezio Monaco, che “con senso di
responsabilità ha lasciato la nostra situazione in stand by”, dopo la nomina
della Commissaria Ad Acta, (Carmelina
Vargas, ndr), specificatamente per approvare il preventivo 2011; ricordata
l’azione di forza, con “l’occupazione della sala del Consiglio Regionale
Campano”, quindi l’istituzione di una Task-force, con gli assessori Sommese e Nappi per risolvere le problematiche degli enti montani, e la
“nostra convinzione dell’inutilità dello scioglimento di un organo istituzionale”.
Finalmente si è notata con maggior forza anche la presenza di un sindacato
regionale, che fino adesso si è mostrato “possibilista, che ha temporeggiato ma
alla fine si è visto costretto ad agire”: lunedì prossimo sciopero a Napoli dei
forestali con tutti i sindaci. Il Presidente ha ricordato pure la già presente
bozza di riforma delle Comunità Montane (la Legge Regionale n. 11) che prevede
il coinvolgimento di diversi assessorati, oltre a quello dell’agricoltura,
anche dell’ambiente, della protezione civile e del turismo, nel finanziamento
dei progetti e delle attività dell’ente. “Certo il presente è stato difficile,
anche se la nostra situazione non è isolata: ci sono Comunità che hanno 7,
anche 8 mesi, di stipendi arretrati da corrispondere ai loro dipendenti”; ma
per il futuro: “qui cade un velo di incertezza, una situazione drammatica e
difficile da prevedere – ammette – anche in considerazione del fatto che, a
fronte dei 120 milioni di euro destinati alla forestazione lo scorso anno,
quest’anno la Regione Campania ne ha previsti solo 4 nel suo bilancio
regionale, e zero alla funzione pubblica”. Nell’ambito della ventilata
possibilità di “svuotare le Comunità Montane della forestazione”, arrivano le
proposte dal matese: “noi diciamo no alla privatizzazione del settore, poiché
si perderebbe la parte pubblica rendendo il posto stesso ancora più precario;
diciamo si, invece, al piano annuale in un unico progetto per la forestazione
(e non, invece, legata agli ettari di terreno di copertura); e diciamo si alla
riaffermazione del principio della risorsa economica come voce specifica del
Bilancio, come spesa corrente e non accessoria”. Insomma, puntiamo a
“riconquistare la dignità del lavoro”. Aspetto non secondario l’adozione della
proposta (della Provincia) di spostare la manutenzione delle strade provinciali
agli enti montani (“ulteriori risorse da destinare al personale impiegato a
tempo determinato, che quest’anno è stato impiegato solo per 60/70 giorni, a
fronte delle previste 150 giornate lavorative”): il Presidente della Provincia
ha già comunicato la procedura per la realizzazione della convenzione per la
gestione di queste arterie.
Pietro Rossi