26 novembre 2011

Il Consiglio generale della Comunità Montana del Matese approva il Bilancio preventivo dell’esercizio in corso 2011.


Dott. Fabrizio Pepe
Piedimonte Matese. Seppur in ritardo, causa l’impossibilità, fin d’ora, di procedere alla redazione dello stesso documento, o meglio, l’impossibilità di redigerlo in pareggio, l’importante strumento finanziario viene licenziato all’unanimità dai Sindaci, e loro rappresentati, dei Comuni ricadenti nell’ambito montano. L’impossibilità di redigerlo era dovuta anche alle incertezze sul trasferimento dei fondi dalla Regione Campania, ed ai gravi ritardi con cui venivano decretate prima, e liquidate poi, le somme oggetto dei progetti forestazione (l’ente montano matesino è ancora creditore di somme di competenza anno 2009, oltre che di quelle dello scorso anno 2010 e dell’attuale 2011). E’ direttamente il Dr. Fabrizio Pepe a spiegare all’aula le ragioni dello slittamento dei tempi: in un lucido ed esaustivo resoconto, il Presidente dell’esecutivo illustra le tappe che hanno portato alla chiusura del rendiconto dello scorso esercizio 2010, alla sua rielaborazione causa una rivisitazione dei residui, tanto attivi ma soprattutto passivi, ed alla definitiva chiusura del consuntivo 2010, con un avanzo di amministrazione di 1.909.371,05 euro, grazie al quale si può coprire il disavanzo 2011 (di un milione e 400mila euro): “ringrazio, per questo, e per tutto il lavoro accuratamente svolto, il settore finanziario dell’ente, con il Dr. Martino, ed il revisore dei conti, dr. Di Caprio”. Con l’approvazione, anche questa all’unanimità, del preventivo 2011, e con ulteriori accreditamenti da pare dell’ente provinciale (“un grazie va agli assessori Cerreto e Corvino”), si può dare il via al pagamento di qualche mensilità arretrata. Elogiato il Prefetto di Caserta, dr. Ezio Monaco, che “con senso di responsabilità ha lasciato la nostra situazione in stand by”, dopo la nomina della Commissaria Ad Acta, (Carmelina Vargas, ndr), specificatamente per approvare il preventivo 2011; ricordata l’azione di forza, con “l’occupazione della sala del Consiglio Regionale Campano”, quindi l’istituzione di una Task-force, con gli assessori Sommese e Nappi per risolvere le problematiche degli enti montani, e la “nostra convinzione dell’inutilità dello scioglimento di un organo istituzionale”. Finalmente si è notata con maggior forza anche la presenza di un sindacato regionale, che fino adesso si è mostrato “possibilista, che ha temporeggiato ma alla fine si è visto costretto ad agire”: lunedì prossimo sciopero a Napoli dei forestali con tutti i sindaci. Il Presidente ha ricordato pure la già presente bozza di riforma delle Comunità Montane (la Legge Regionale n. 11) che prevede il coinvolgimento di diversi assessorati, oltre a quello dell’agricoltura, anche dell’ambiente, della protezione civile e del turismo, nel finanziamento dei progetti e delle attività dell’ente. “Certo il presente è stato difficile, anche se la nostra situazione non è isolata: ci sono Comunità che hanno 7, anche 8 mesi, di stipendi arretrati da corrispondere ai loro dipendenti”; ma per il futuro: “qui cade un velo di incertezza, una situazione drammatica e difficile da prevedere – ammette – anche in considerazione del fatto che, a fronte dei 120 milioni di euro destinati alla forestazione lo scorso anno, quest’anno la Regione Campania ne ha previsti solo 4 nel suo bilancio regionale, e zero alla funzione pubblica”. Nell’ambito della ventilata possibilità di “svuotare le Comunità Montane della forestazione”, arrivano le proposte dal matese: “noi diciamo no alla privatizzazione del settore, poiché si perderebbe la parte pubblica rendendo il posto stesso ancora più precario; diciamo si, invece, al piano annuale in un unico progetto per la forestazione (e non, invece, legata agli ettari di terreno di copertura); e diciamo si alla riaffermazione del principio della risorsa economica come voce specifica del Bilancio, come spesa corrente e non accessoria”. Insomma, puntiamo a “riconquistare la dignità del lavoro”. Aspetto non secondario l’adozione della proposta (della Provincia) di spostare la manutenzione delle strade provinciali agli enti montani (“ulteriori risorse da destinare al personale impiegato a tempo determinato, che quest’anno è stato impiegato solo per 60/70 giorni, a fronte delle previste 150 giornate lavorative”): il Presidente della Provincia ha già comunicato la procedura per la realizzazione della convenzione per la gestione di queste arterie.    
  
Pietro Rossi