Napoli.Termocamere per rilevare presenza e tipologia
di rifiuti, piccoli aerei telecomandati per georeferenziare il territorio e
scoprire sversamenti illeciti, monitoraggio 3D delle matrici di aria, acqua e
suolo. Sono alcune delle tecnologie messe a punto dalla linea di ricerca di “Ingegneria
Sanitaria Ambientale” diretta dal Prof.re Massimialiano Lega dell’Università Parthenope
di Napoli, ed utilizzate anche da forze dell’ordine e magistratura per il
contrasto all’ecomafia. Progetti e risultati di alcune indagini saranno
presentati domani, giovedì 24 novembre,
alle 10,30 presso l’Aula Magna dell’Università Parthenope al Centro Direzionale
Isola C4, nel corso di una Conferenza Stampa organizzata dalla Commissione Regionale sulle Ecomafie e
la stessa Università napoletana. Oltre ai componenti della Commissione Regionale
parteciperanno alla conferenza stampa il Rettore
della Parthenope Prof. Claudio Quintano, il Preside della Facoltà di Scienze e
Tecnologie Prof. Raffaele Santamaria, il Direttore del Dipartimento di Scienze
per l’Ambiente Prof. Gerardo Pappone, ed i docenti Massimiliano Lega e Rodolfo
Napoli. Sono stati inoltre invitati i vertici regionali dell’ARPAC. «La
ricerca portata avanti da questi prestigiosi ricercatori napoletani ha già dato
risultati importanti» affermano i consiglieri Antonio Amato, Mafalda Amente e Corrado Gabriele componenti l’ufficio
di presidenza della Commissione Regionale sulle ecomafie «Il dipartimento di
Scienze per l’Ambiente della Parthenope, infatti, già da tempo collabora con
forze dell’ordine e magistratura. Abbiamo appurato in un’audizione il valore
dei progetti realizzati. Siamo convinti che sia necessario valorizzare queste
eccellenze e garantire il pieno sostegno delle istituzioni. D’altro canto»
concludono i consiglieri regionali «per la Regione sarebbe di estrema importanza poter
utilizzare queste innovazioni per garantire sia il controllo del territorio che
per avviare, attraverso l’ARPAC, la caratterizzazione essenziale per le bonifiche»