Gruppo Consiliare di Alleanza Nazionale
Prot. nr. 489.08 Napoli, lì 6 novembre 2008
Alla cortese attenzione degli Organi di Stampa, con preghiera di pubblicazione
COMUNICATO STAMPA
MORETTO (AN): “Quattro anni fa moriva innocente il giovane Antonio Landieri. Mi schiero con i giovani di Secondigliano che vogliono dedicargli una strada”
“Il 6 novembre del 2004 nel quartiere di Secondigliano veniva ucciso accidentalmente il venticinquenne Antonio Landieri. Sin dalla nascita il giovane ha dovuto combattere contro una paralisi che non gli permetteva di camminare e parlare correttamente. Nonostante tutte le difficoltà è cresciuto come un ragazzo normale tra i suoi amici dei sette palazzi. Grazie all’aiuto dei genitori riesce a svolgere gli studi. Tonino, come tutti lo chiamavano, era un ragazzo sereno, felice, rispettato a cui tutti volevano bene. In un territorio difficile come quello di Scampia, non ha avuto problemi di nessun genere, i ragazzi del quartiere lo proteggevano da tutti, lo aiutavano e lui faceva lo stesso appena poteva. Ma in quel tragico 6 novembre di quattro anni fa improvvisamente un auto sfrecciò a tutta velocità verso il bigliardino, sparando colpi in aria. Tutti riuscirono a scappare tranne Antonio che rimase colpito mortalmente da quei colpi impazziti partiti da quella assurda mitraglietta. Così si spense la sua vita, vedendo arrivare il papà e il fratello che gli tenevano la testa oramai annebbiata dalla morte. Il suo cuore smise di battere prima di arrivare all’ospedale, il suo cuore diventò un assordante silenzio. Nei giorni che seguirono la sua morte, la famiglia si trovò in un vortice di dolore senza uscita, il papà distrutto stringeva quella maglia sporca di sangue e bucata tra le mani, la sorella muta, inesistente, Peppino era impazzito, non accettava per niente la morte del fratello e la mamma con il cuore a metà, con il cuore che batteva lento ma batteva. In quel periodo i giornali e la questura diventarono due nemici. La stampa lo definiva un disabile a capo dello spaccio dei sette palazzi e il questore non volle a nessun costo far celebrare i funerali pubblici. Così Tonino arrivò al cimitero di Miano scortato da due volanti e con il corpo squartato a metà dall’autopsia , come il più grande dei boss. Quando il Questore di Napoli si rese conto che il giovane non aveva nulla a che vedere con la delinquenza, ma che era un ragazzo perbene, chiese scusa alla famiglia di Antonio e dichiarò l'innocenza di quest'ultimo. Purtroppo, nessun giornale ne parlò allora e neppure oggi e nessuno disse che quel giovane di 25 anni morto per sbaglio non era un delinquente. In questi anni è nata, in suo onore, un’associazione ed un sito internet a cura di Rosario Esposito La Rossa che ha scritto un libro sulla vicenda dal titolo “Al di là della neve”, che io stesso, il 27 aprile 2007, scrivendo all’allora Assessore alla Cultura, auspicavo fosse distribuito alle scuole cittadine e proposto alla lettura dei giovani studenti. Alla luce di quanto è accaduto nei giorni scorsi con il ferimento di quattro ragazzini, rinnovo l’invito a leggere questo libro. Inoltre, lo stesso autore del libro sta raccogliendo casa per casa proprio nel quartiere di Secondigliano, nella terra dei camorristi, le firme per intitolare una strada al giovane cugino morto. Il coraggio dimostrato da Rosario Esposito La Rossa e dai suo amici nel raccogliere le firme anche nelle case e nelle vie dello spaccio, è la prova che a Secondigliano, e non solo, vivono, lavorano, risiedono tantissimi giovani perbene animati da tanto coraggio e che non hanno paura di raccogliere le firme nella terra dei camorristi. Per questo motivo la città di Napoli non può essere assente e, come ho proposto in un ordine del giorno che sarà portato in discussione nel corso del primo consiglio comunale, ha l’obbligo morale di dedicargli la rotatoria posta all’incrocio tra Via Labriola e Via Galimberti nel rione Scampia, visto che, un’altra rotatoria, è già stata intitolata ad un altro giovane napoletano morto innocentemente per mano della criminalità, Maurizio ESTATE”.