Antonio
Ferrante
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PIEDIMONTE MATESE. La Giunta Comunale di Piedimonte Matese, ha
approvato la progettazione preliminare dell’intervento di SISTEMAZIONE ED
ADEGUAMENTO DELLA RETE FOGNARIA DEI TRATTI ALLOGGIATI NEI CANALI TORRENTIZI DEL
TORRENTE TORANO E NEGLI AFFLUENTI TRANSITANTI NEL CENTRO URBANO, redatta
dall’U.T.C. per l’importo complessivo di € 1.500.000,00
inserendo il predetto intervento nel Piano Triennale delle OO.PP. 2013/2015 ed
elenco annuale 2013. Nella rete
attuale, ha ribadito l’Assessore delegato Antonio
Ferrante, sono presenti circa 2.160 ml di condotte fognarie di tipo misto,
contenenti quindi anche acque nere, che sono posate interrate al margine
laterale di una delle banchine, prevalentemente la sinistra, nel verso della
corrente dei canali torrentizi attraversanti il centro urbano e sistemati negli
anni '60÷'70 con fondo e pareti laterali in calcestruzzo armato. Alcuni tratti
di questi canali torrentizi risultano anche completamente interrati sotto la
sede stradale, con la loro struttura di copertura a formare il fondo stradale,
rivestito, poi, di pavimentazione bituminosa. La rete fognaria di
Piedimonte Matese può essere distinta in due tratti: un primo tratto, dalla
Sorgente Torano fino alla estremità della Piazza V. Cappello, ed un suo
affluente dalla Piazza S. Domenico, completamente interrato (a cielo coperto) ,
che si sviluppa per circa 1.110 ml di lunghezza; un secondo tratto, dal ponte
in prossimità della Sorgente Maretto e della Centrale Enel al ponte
dell'Epitaffio, completamente scoperto (a cielo aperto) , che si sviluppa per
circa 1.050 ml di lunghezza. Nel
primo tratto i chiusini dei tombini di ispezione della tubazione fognaria si
rilevano prevalentemente a raso dell'estradosso della banchina, mentre nel secondo
tratto la maggior parte sono leggermente sopraelevati rispetto all'estradosso
della banchina (circa 10-20 cm). Questa "anomala" situazione dello
stato di fatto di tali tratti fognari , la cui realizzazione risale a oltre 40÷50
anni or sono, per i quali è frequente una notevole percolazione dai chiusini
dei tombini (ovviamente non ermetici) delle acque torrentizie nelle tubazioni,
ha determinato, negli ultimi tempi, delle anomalie di funzionamento
all'impianto di depurazione posto lungo Via Canneto, a valle del Ponte dell'Epitaffio,
in quanto si riscontrano frequenti portate idriche della fognatura ben maggiori
di quelle trattabili dall'impianto, che per tal motivo entra in crisi di
funzionamento, con conseguente sversamento di acque in uscita non trattate
nella norma. Tale fenomeno,
riscontrato solo da poco tempo a questa parte, potrebbe essersi innescato con maggiore
entità per la vetustà dei chiusini ovvero per qualche fessurazione della
banchina, dovuta al logorio nel tempo del calcestruzzo. Considerando che il malfunzionamento del depuratore è stato anche
oggetto di analisi dell'ARPAC la quale ha preannunciato l’applicazione di
sanzioni amministrative nei confronti del legale rappresentante dell’Ente si è
reso necessario predisporre una progettazione preliminare per una sistemazione
ed adeguamento di alcuni tratti di rete fognaria, con delle opere atte ad
eliminare la possibile commistione delle acque nere di fogna con quelle torrentizie,
a cui spesso si aggiungono anche quelle di scarico della centrale Enel.
Pietro Rossi