20 marzo 2013

GLI IRRIDUCIBILI DELLA TURBOGAS.



Come preannunciato, ieri 18 marzo 2013, il Comitato NO TURBOGAS, sorto nell’area del Basso Casertano per scongiurare la costruzione dell’ennesimo mostro ecologico nel comune di Presenzano, ha tenuto una conferenza stampa-sit in ai piedi del palazzo della prefettura nella città di Caserta. Ai giornalisti presenti gli attivisti hanno spiegato le ragioni della protesta ed il motivo dello spostamento delle iniziative che li ha visti portarsi sotto il palazzo del governo. Presenti come sempre gli “irriducibili” ragazzi animatori del Comitato, gli studenti di Venafro, le mamme per la salute di Venafro, la scrivente O.S. ed anche attivisti ambientalisti dalla città di Cassino. E così, mentre il fronte degli aderenti la lotta si allarga, nuovi ed inquietanti scenari di lugubri presenze si affacciano all’orizzonte. Infatti, non si fa in tempo a contrastare un ecomostro, quello della turbogas appunto, che si profila, sempre sul territorio di Presenzano, una nuova “malattia ecologica” dal nome biecamente fuorviante di centrale biomasse. Fuorviante perché di bio non ha assolutamente nulla visto che, ad autorizzazioni acquisite, dentro questi polmoni di acciaio si brucia praticamente di tutto! Ma visto che a Presenzano già hanno quell’altro bell’esempio di “paladino ecologico” della centrale termoelettrica, possiamo dire che il tris è servito e che le popolazioni che insistono su quei territori nulla hanno più da attendersi dal futuro, che certamente non sarà mai più costituito di terra fertile vocata all’agricoltura, di terra dalle forti connotazioni ambientali e paesaggistiche e nemmeno terra  intrisa di storia  patria. I frutteti, il fiume Volturno e l’Unità d’Italia subiranno i più grossi affronti che la storia tutta potesse riservare! E allora, visto che gli uomini di questi luoghi, e non solo, non ci stanno e non vogliono assistere inermi al loro “assassinio” in nome degli affari sporchi e loschi, continuano imperterriti nelle loro iniziative di lotta coinvolgendo in questa tornata il prefetto competente per territorio. Si è certi che chi finora ha agito a favore delle autorizzazioni, non ha coinvolto i cittadini, i comuni circostanti, le province limitrofe e le regioni confinanti, si è certi che l’iter perseguito sia “macchiato” di irregolarità, di banalità, di illiceità, si è convinti che l’apparato affarista non ha tenuto in  considerazione la centralità della salute pubblica, del patrimonio ambientale e paesaggistico pubblico e della storia, più che pubblica (qualche volta si dubita anche di questo), certamente di tutti. Forti di queste convinzioni, una delegazione dei manifestanti ha chiesto ed ottenuto di essere ricevuti dal vice questore al fine di illustrare lo stato dei fatti e, contestualmente,  consegnare nelle sue mani una richiesta da inoltrare al prefetto in persona. Nell’incontro della durata di quindici minuti circa, gli attivisti hanno avuto modo di esternare tutta la loro preoccupazione per quanto sta accadendo nel comune di Presenzano, dei pericoli derivanti dalle paventate costruzioni di nuove centrali e di come i cittadini montano sempre più con la loro rabbia per non essere ne ascoltati ne, tantomeno, tenuti nella debita considerazione. La richiesta forte rivolta al prefetto, in estrema sintesi, è stata quella di far si che il rappresentante governativo si faccia parte attiva per l’indizione di un incontro tra le parti in questione ed in particolare i comuni dell’alto casertano, una rappresentanza del comitato, la soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici e l’Autorità di Bacino competenti per territorio al fine di riaprire un confronto mai conosciuto finora su queste tematiche. Al viceprefetto è stata anche preannunciata la prossima iniziativa di mobilitazione che, nel mese di aprile, vedrà coinvolte le cittadinanze dell’area direttamente nel comune di Presenzano e sui luoghi oggetto delle devastazioni, nonché l’invio di un corposo dossier alla procura della repubblica presso il tribunale di Cassino, nel quale saranno indicate tutte le “stranezze” accertate dagli ambientalisti sull’iter adottato per giungere alla selvaggia autorizzazione della centrale turbogas. Ai giovani attivisti Mirco, Andrea, Alessia, Francesco, Samantha, Pierluigi, Elsa, tanto per citarne alcuni, nessuno dovrà dire un domani di essere rimasti inermi difronte allo scempio dei loro territori, a loro e ai loro compagni di viaggio speriamo che si aggiunga nuova linfa che possa alimentare una speranza, la speranza di vedere una terra rigogliosa domani come ieri, protetta e vivibile per tutti. Anche per quelli che la stanno distruggendo. Anche per quelli che non stanno facendo nulla. Alla prossima lotta civile!

Il Segretario Regionale UILBAC Molise
                                                                                                                  
 Emilio Izzo