Caserta - L'Istituto tecnico "Michelangelo 
Buonarroti", diretto da Antonia Di Pippo, mercoledì prossimo 6 marzo, 
alle ore 18.00, presenterà la rassegna fotografica itinerante “Luci dal 
buio: Mafia Antimafia”, curata dalla Fondazione Italiana per la Legalità
 e Sviluppo "Generale dei Carabinieri Ignazio Milillo". L'occasione è 
data dalla presentazione della sezione casertana della stessa 
Fondazione, che sarà ubicata in viale Michelangelo Buonarroti  n. 27,  
di cui è responsabile Adriana Gallo, docente di diritto del Buonarroti. 
E’ previsto l’intervento di numerose autorità civili e militari; tra le 
altre, presenzieranno all’evento il sindaco della città Pio Del Gaudio e
 l’assessore provinciale all’istruzione Franca Cosima Cincotti.  La 
rassegna fotografica, che è stata già ospitata alla Camera dei Deputati 
e, a Caserta, all’Università Jean Monnet, è rivolta soprattutto agli 
studenti delle scuole secondarie e delle università con il chiaro 
obiettivo di sensibilizzare sui temi della lotta alla criminalità 
organizzata e sulle regole di convivenza civile. Sarà proprio il figlio 
del Generale Milillo, il Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Fausto 
Milillo  a commentare gli scatti che ricordano le dure ferite inferte al
 nostro Paese nella lotta alla mafia e nel contempo ritraggono anche 
quelle luci emerse dalle tenebre per illuminare la difficile strada 
dell’affermazione della legalità condivisa. Nella mattinata la mostra 
fotografica sarà presentata agli alunni delle classi terminali di tutti 
gli indirizzi di studio Buonarroti. L’iniziativa rientra, infatti, 
nell’ambito del progetto per la legalità promosso dall’istituto e 
fortemente voluto dalla dirigente Di Pippo secondo la quale la legalità 
“non è qualcosa che si può insegnare solo dall’alto di una cattedra, ma 
un concetto che si trasmette, un’educazione che si suscita con l’azione 
diretta, con l’informazione, il confronto e la discussione”.  La 
rassegna fotografica rimarrà nell’Aula Magna dell’istituto per sette 
giorni per poi proseguire il suo “viaggio” alla volta di Sciacca in 
Sicilia. 
Salvatore Candalino