Caserta- (Anna Giordano,
presidente Co.As.Ca) - Il Coordinamento delle Associazioni Casertane,
sempre attento alle problematiche del territorio, chiede impegni
concreti ai candidati e garantisce che, a elezioni avvenute, resterà
vigile perché le promesse diventino fatti. Una sfida che il Co.As.Ca.
lancia in ogni tornata elettorale ai candidati, perché sappiano
rappresentare gli interessi del territorio che li ha votati, spesso
disattesi ad elezione avvenuta. Molti i
problemi irrisolti, legalità, ambiente, vivibilità, sicurezza,
occupazione, rispetto della cittadinanza e meno privilegi e prebende.
Tra gli impegni richiesti ormai da lunga data vi è quello che concerne
l’Università. Caserta, capoluogo di Terra di Lavoro, non ospita la sua
Università ma la Seconda Università di Napoli. Caso unico in Europa. La
battaglia per il nome, che non è una nomination ma un riconoscimento di
identità, è ultradecennale, ma il Coordinamento non demorde. Risale
alla legge n. 245/1990, istitutiva dell’Università. Il
problema è stato ripreso nella recente assemblea Co.As.Ca, anche per
meglio chiarirlo all’opinione pubblica, alla quale da chi ha interesse
ad imbrogliare le carte si fa subdolamente credere che il cambiamento
del nome sia appannaggio del Senato Accademico. Falso per due motivi: il
primo, quello fondamentale, è che questa Seconda Università è stata
istituita con una legge e che la legge va modificata solo con
un’azione parlamentare; il secondo è che è utopia pensare e sperare che
sia il Senato Accademico a mutare il nome, perché non ne ha facoltà né
mai lo farebbe, in quanto dire Università di Caserta per i baroni
docenti può essere una diminutio. Né vale essersi appassionati
all’acronimo SUN e non volerlo perdere, perché esso può essere
conservato e così letto: Studiorum Universitas Nova, in coerenza con la
Caserta Nova, che si costituì nel Villaggio Torre, quando nel secolo XV
vescovi, conti e abitanti da Casa Hirta scesero al piano. Peraltro si
tratta di un’operazione a costo zero perché la SUN già gode di una sua
autonomia amministrativa.
Ora, alle vigilia
delle elezioni, il problema ritorna sul tappeto. Occorre la modifica
dell’articolo 1 della 245/1990. Il Co.As.Ca. ha già ben due volte
impegnato i parlamentari del territorio perché si facessero carico del
problema: dietro sua sollecitazione la prima proposta di modifica fu
presentata nel 2007 dall’on. Rosa Suppa, ma rimase inevasa per la caduta
del governo Berlusconi; la seconda proposta ancora su iniziativa del
Co.As.Ca. è stata presentata a fine 2012 dall’on. Gianfranco Paglia, ma
è andata a vuoto per la caduta del governo Monti. Ora il Co.As.Ca. ci riprova e chiede ai candidati tempestività, determinazione e rispetto dei patti.