on. Aldo Patriciello |
Continua l’iter legislativo per il rapporto
sul Mercato Unico Digitale di cui l’on. Aldo
Patriciello è relatore per il parere della Commissione ITRE (Industria,
Ricerca ed Energia). Dopo l’inizio della fase II, che comprende 12 nuove azioni
per la promozione e il completamento del progetto, la relazione, passata per un
parere nelle Commissioni Cultura e Istruzione, Giuridica e ITRE ha ottenuto il
voto favorevole della Commissione competente, Mercato Interno e Protezione dei
Consumatori, per passare poi in Sessione Plenaria. “Il Parlamento - commenta
Patriciello – ha sottolineato aspetti che
in Commissione ITRE abbiamo sostenuto vale a dire l’importanza del
completamento del mercato unico digitale per la crescita economica e
dell’occupazione. Questo significa anche riconoscere tutte le figure
professionali che hanno legami con il settore, in particolare di quelle nuove
per le industrie verdi e digitali, e sostenere la possibilità di collaborare
con i centri di ricerca. L’intervento dei diversi attori dovrà presupporre però
un ottimale e veloce accesso alla banda larga fornendo alle imprese le
informazioni e le competenze necessarie
per offrire loro gli strumenti necessari per lo sviluppo della loro attività
on-line. Questo sforzo coordinato di accesso alla rete dovrà toccare tutti i
cittadini, altrimenti lo stesso verrebbe vanificato. Una alfabetizzazione e una
competenza digitale da attuare entro il 2015. La Commissione europea viene per
questo invitata ad attuare un piano di lancio dello stesso al fine di offrire
benefici ai cittadini, alle PMI, tramite un piano di azione per integrarle nel
mercato digitale. Dal punto di vista giuridico, dopo il parere della
commissione competente per materia, bisognerà attuare delle procedure di
intervento e notifica volte al contrasto ai contenuti illegali, evitando
altresì la frammentazione delle norme nei diversi Stati membri. Il Parlamento
sottolinea anche che sarà indispensabile il collegamento tra la direttiva sul
commercio elettronico e il sistema d’informazione del mercato interno. Gli
Stati dovranno dunque incentivare l’uso delle tecnologie dell’informazione e
comunicazione, stimolando l’imprenditoria digitale e sostenendo quelle più
innovative. Il Parlamento, conscio della problematica riguardante la privacy e
la sicurezza dei dati, invita ad adeguare la normativa vigente alle innovazioni
tecnologiche sviluppate come per esempio
il cloud computing. Il quadro normativo dovrà prevedere anche una gestione
collettiva del diritto d’autore e dei diritti connessi per migliorare la
responsabilità, la trasparenza e la governance delle società di gestione
collettiva dei diritti al fine di rafforzare il senso di sicurezza e di fiducia nel mercato unico digitale e
gettare le basi di un’Europa più competitiva e inclusiva, al passo cone le
nuove tecnologie”.
Pietro Rossi