Dopo il successo editoriale di ‘Solo per giustizia’ e ‘I Gattopardi’, arriva
all’ex Libris di Capua ‘Football clan. Perché il calcio è diventato lo sport più
amato dalle mafie’, la nuova inchiesta del magistrato napoletano, Raffaele
Cantone, che ancora una volta accende i riflettori su una piaga sociale, una ferita aperta nella nostra
società dalle organizzazioni criminali. L’appuntamento è per giovedì
20 dicembre alle ore 19. Ad intervistare il magistrato, già Pm della Direzione
Distrettuale Antimafia, sarà la giornalista de ‘Il Mattino’, Rosaria
Capacchione. Attraverso questo libro il giudice Cantone racconta, insieme al
cronista Gianluca Di Feo, il tentativo di scalata criminale alle squadre
di serie A. Dal
tentativo dei casalesi di conquistare la Lazio alle foto di Maradona e Hamsik,
usati come testimonial, abbracciati a padrini; dalla cordata di riciclatori che
stava acquistando la Roma al giro delle pizzerie-lavanderia di capitali
criminali che aveva tra i soci Cannavaro e altri campioni. Cantone e Di Feo
raccontano storie inquietanti e spesso inedite. Intrecciando in un’unica voce
lo scrupolo del cronista e l’esperienza del magistrato, mettono a nudo i fatti
ma anche le falle dei sistemi di controllo e di sanzione della giustizia
sportiva (emanazione di un’associazione di privati ispirata a logiche di
trattativa). E, soprattutto, avanzano proposte concrete per prevenire gli
illeciti, rendere più efficienti i sistemi di indagine e meno indulgenti le
punizioni. Perché il calcio è un bene comune e deve tornare a essere il gioco
pulito che da sempre unisce gli italiani. All’evento di giovedì parteciperanno anche i
rappresentanti della cooperativa sociale ‘Eva’, che da oltre dieci anni
è attiva sul territorio provinciale e regionale, con alcuni centri
antiviolenza, per tutelare le donne maltrattate. Quattro le sedi attualmente gestite dalla cooperativa
a Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Napoli e in particolare a Casal di
Principe dove la cooperativa si avvale di un bene sequestrato alla criminalità
organizzata e riconvertito per scopi sociali. Qui è stato attivato, in collaborazione con la cooperativa Dedalus, un servizio di catering e
produzione di marmellate, confetture, composte e dolci artigianali: le
Ghiottonerie di Lorena. ‘La complessità connessa allo start-up di impresa – spiegano i gestori del
centro - ha bisogno dell'aiuto di molteplici attori territoriali che, con un
proprio piccolo personale impegno, possono accompagnare questa difficile
sperimentazione di economia sociale in grado di sostenere concretamente
l'indipendenza delle donne in uscita da contesti di violenza intrafamiliare e
di rappresentare una nuova buona prassi casertana. Cene, eventi, feste, ordini
dei nostri prodotti, raccolte fondi per l'acquisto di nuove attrezzature, tutto
può contribuire in questo momento di grande crisi generale ad aiutarci’.