on. Aldo Patriciello |
Il Consiglio dei Ministri ha recepito qualche
giorno fa, con apposito decreto legislativo, la Direttiva UE numero sette del
2011sui ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle
imprese fornitrici di beni e servizi. Esprime soddisfazione l’on. Aldo
Patriciello che, fin dalla sua approvazione in Parlamento Europeo, ha sostenuto
fortemente il recepimento di una Direttiva che sana un gap profondo, creato
dalla P.A. e che potrebbe sostenere le aziende nostrane nel peggiore momento
storico che il settore dell’economia sta vivendo. “Apprezzo molto l’impegno del Governo italiano nell’aver recepito, prima
del termine ultimo fissato per il 16 marzo 2013, la Direttiva sui ritardati
pagamenti della P.A. – afferma
Patriciello - ho sempre sostenuto
l’importanza di questo provvedimento perché innanzitutto restringe i tempi di
pagamento dei debiti che la Pubblica Amministrazione vanta nei confronti di
imprese private creditrici, tempi che in Italia si dilatano oltre i 90 giorni
tanto da decretare il nostro Paese il peggiore in tale contesto. In secondo
luogo ho fortemente sostenuto l’effetto positivo che il recepimento di questa
direttiva ha nei confronti delle imprese italiane strozzate dalla crisi
economica. Un pagamento puntuale permetterà infatti alle imprese di pagare i
fornitori, i dipendenti e di portare avanti la propria attività senza entrare
nel circolo vizioso dei prestiti bancari diventati ormai una chimera per il
settore imprenditoriale. In un momento di profonda crisi i nostri imprenditori,
soprattutto piccoli e medi, non possono iniziare e finire lavori senza essere
pagati soprattutto quando da quelle riscossioni dipende la sopravvivenza stessa
dell’impresa. La Direttiva numero sette
- spiega l’Eurodeputato – obbliga
lo Stato a pagare i beni e i servizi ottenuti entro 30 giorni dal ricevimento
della fattura da parte dell’impresa fornitrice oppure dalla prestazione del
servizio. Per le imprese pubbliche, gli enti che forniscono assistenza
sanitaria o per gli ospedali sono previste deroghe di 60 giorni. La proroga di
60 giorni, inoltre, è prevista tra imprese solo se esistono espliciti accordi o
in presenza di obiettive giustificazioni. Se tali termini non vengono
rispettati la Direttiva prevede una maggiorazione del tasso degli interessi
legali moratori dal 7% all’8%, interessi che scatteranno in automatico.
L’Italia ha fatto quindi un passo in avanti recependo questa indispensabile
Direttiva e garantendo dignità e sostegno ai nostri imprenditori”.
Bruxelles,
Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello