Michele Di Gregorio |
ALIFE. Sull’onda dell’entusiasmo per quanto si sta avverando nel
nostro Paese Italia, finalmente un’ondata di cambiamento, mercoledì ad Alife
apre ufficialmente i battenti la sede in sostegno del candidato alle primarie Matteo Renzi. La sede collocata in Piazza Vescovado da mercoledì si animerà di sostenitori del
sindaco di Firenze. Nata dall’impegno del coordinatore cittadino Michele Di Gregorio coadiuvato dai referenti
del comitato “Il Matese per Renzi”
Giuseppe Santagata e Gianluca Pascarella, vuole essere un punto di incontro per
tutti i giovani e i meno giovani che oggi sono lontani dalla politica e che
vogliono sentirsi partecipi attraverso il sostegno a Matteo Renzi. Ha voluto fortemente il confronto - ha
ribadito il coordinatore del Comitato “Il
Matese per Renzi”- e l'ha dominato dall'inizio alla fine.“ Con la
presentazione dei candidati sul modello di 'x-factor', inizia la sfida tv dei candidati alle primarie del
centrosinistra su Sky. Se il confronto delle urne lo decidesse la performance
in tv, Matteo Renzi staccherebbe gli avversari di netto: perfetto nei tempi
serrati, il sindaco di Firenze è stato
l’unico a rispondere alle domande senza essere riportato sui binari dal
bravo moderatore Francesco Semprini: come apriva bocca ci si aspettava il colpo
ad effetto, come quello geniale sulle tasse: «Avete presente Equitalia? Io farò
il contrario». «Equitalia ha dato l'impressione di essere forte con i deboli e
debole con i forti. Ha dato impressione di andare solo a caccia dei piccoli
evasori». Poi Matteo Renzi ha continuato:«Chi si candida ha l'obbligo
di dire ciò che ha già fatto: noi a Firenze abbiamo abbassato le tasse da 0,3 a
0,2 perchè di tasse l'Italia sta morendo. Così Matteo risponde alla domanda se da premier abbasserà
le tasse. «Rispetto Tabacci e la sua storia che ora gli ha permesso di
distribuire poltrone, con Monti di là e Casini qua. Bisogna però ridurre i
posti e non solo i costi». Così Renzi replica a Bruno Tabacci che aveva
denunciato il fatto che dieci ministri sono pochi. «Nell'alleanza che abbiamo in testa non ci
dovrebbe essere Casini. Di Casini ne abbiamo abbastanza dei nostri».
Pietro Rossi