GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Giornata
importante, il 21 agosto 2012, per l’ingegnere grazzanisano Orsola Petrella,
coordinatore del laboratorio di metrologia
al CIRA di Capua. In questa giornata, infatti, è a New York, per
discutere degli esiti “dei
suoi lavori nell’ambito della sicurezza aeroportuale, presso un importante Istituto
di ricerca americano. Contestualmente gli stessi risultati saranno presentati a
Mosca da un altro membro del Gruppo di studio” da lei guidato. A diffondere
la notizia, con sincero corredo di entusiastici apprezzamenti, ha provveduto
l’ingegner Federico Conte, responsabile del Centro operativo 4 – Area territoriale Centro -Sud – dell’EBM e
leader della coalizione civica Nuovi Orizzonti. “Mi preme sottolineare - ha
dichiarato Conte - che in questo momento così critico per l’intera comunità
nazionale ma principalmente locale, una risposta positiva viene dalla società
civile che come sempre riesce ad essere un passo in avanti rispetto ai suoi
rappresentanti istituzionali”. In questo tempo in cui Grazzanise rimane
all’attenzione delle cronache “per situazioni certamente non positive” che purtroppo
hanno ulteriormente offuscato “l’immagine di una cittadina che invece nelle
fondamenta è sana, viva, produttiva, nonché capace di primeggiare e farsi largo
in vari settori”, la mission della Petrella - ha ancora osservato il politico
neorizzontese - assume un’importanza speciale. Essendo il CIRA “fiore
all’occhiello della ricerca italiana nell’ambito dell’aerospazio e di tutte le
attività ad esso afferenti”, l’attiva presenza di una giovane ricercatrice
grazzanisana nel prestigioso Centro è, di per sé, motivo di grande orgoglio per
l’intera “nostra comunità” che si sente rappresentata ad alto livello
scientifico e tecnico. Di qui il “grazie particolare” che Conte esprime
all’illustre collega. Basti
pensare che l’azione del CIRA - lo conferma il sito ufficiale - si espande “dallo
studio di rivoluzionari velivoli aeronautici e spaziali, in grado di muoversi
in modo autonomo e a velocità otto volte superiori a quelle di un normale aereo
di linea, a sistemi innovativi per ridurre l'impatto ambientale, aumentare la
sicurezza del volo, rendere più efficiente la sorveglianza, fino alla messa a
punto e verifica nei propri impianti di sistemi di rientro dallo spazio e
atterraggio su Marte: non c'è settore della ricerca aeronautica e spaziale di
avanguardia nel quale il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), l’unico
del genere in Italia, non sia coinvolto direttamente o attraverso
collaborazioni con piccole e grandi imprese sia nazionali, che europee o
mondiali, e con enti e istituzioni che vanno dalla NASA all'Agenzia Spaziale
Europea, dalla Commissione Europea all'Accademia Cinese per l'Aerospazio”. E
allora, se un talento originario di Grazzanise è organico ad una così complessa
ed innovativa struttura, l’omaggio è spontaneo e, proprio guardando ad un tale
modello, non peregrine sono le giuste speranze di riscatto cui devono puntare,
con tenacia e coraggio, almeno le giovani generazioni.