27 giugno 2012

IL PRESIDENTE DEL PARCO REGIONALE DEL MATESE DENUNCIA IL TAGLIO INDISCRIMINATO DI ALBERI NEI BOSCHI.


Pino Falco
PIEDIMONTE MATESE. Il Presidente del Parco Regionale del Matese Giuseppe Falco, ha inoltrato a tutte le forze dell'ordine e ai Sindaci, due note, la prima riguardante la cercinatura e il taglio indiscriminato di alberi, su segnalazione del CAI e di tanti altri cittadini e l'altra nota riguardante l'attraversamento delle zone vietate alla circolazione da parte di motociclisti, i quali stanno provocando danni ingenti al territorio, alla biodiversità, al precario equilibrio idrogeologico e alle aziende che allevano allo stato libero il bestiame. Nei prossimi giorni il Presidente, a seguito delle note suindicate, convocherà un incontro con i responsabili locali e provinciali delle forze dell'ordine del territorio del Parco Regionale del Matese. L’idea che è stata avanzata è quella di un incontro di tutti i sindaci del Parco del Matese con le forze dell’ordine e la Provincia che, come ben si sa, ha formato 382 GAV (guardia ambientali volontarie), tra cui circa 30 sono abitanti dei comuni del Parco Regionale del Matese e come da regolamento provinciale sono previsti dei distaccamenti tra cui anche uno presso il Parco Regionale del Matese con 25 unità. Le GAV hanno compiti di polizia amministrativa e possono essere nominate anche ausiliari di polizia giudiziaria, quindi con l'arrivo della stagione estiva che porta l'aumento degli incendi boschivi e un maggior  flusso di turisti, di raccoglitori di funghi, tra cui la maggior parte non sono muniti di apposito tesserino e di appassionati di motocross che distruggono i nostri bei sentieri e mulattiere già mal tenute, c’è bisogno di un maggior controllo del territorio. L’incontro tra amministratori locali e Provincia dovrebbe portare alla stipula di un Protocollo d’intesa per migliorare la cooperazione per il controllo del territorio tra i locali comandi di polizia locale, le stazioni di Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato e la Provincia con le proprie guardie ambientali.
Pietro Rossi