PIEDIMONTE
MATESE. IlluminArti: per la prima volta, nel centro storico di
Piedimonte Matese, un itinerario lungo le vie dell’arte e della storia fa
rivivere il borgo dimenticato, grazie all’Associazione culturale Byblos e al Comitato festeggiamenti di San Marcellino Martire, aspettando la
solennità del 2 giugno, festività di San Marcellino, appunto, patrono della
città. L’appuntamento è per stasera a
Piedimonte Matese da via Ercole d’Agnese a Largo Santa Maria La Vecchia, il
primo tratto del borgo medioevale di San Giovanni sarà una piacevole sorpresa
per quanti giungeranno a visitarlo. Per l’occasione saranno aperti, dalle 19
alle 24, tutti i siti di interesse artistico e storico. Tra questi, il chiostro
cinquecentesco di San Domenico, la Cappella del Rosario, il Museo civico, la
chiesa del S.S. Salvatore, gioiello architettonico di Cosimo Fanzago, la
Cappella di San Biagio con il trecentesco ciclo degli affreschi tardogotici, la
Basilica di Santa Maria Maggiore, il Palazzo ducale Gaetani d’Aragona. Sono previste
visite guidate lungo il percorso, grazie al coinvolgimento degli studenti di
tutti gli istituti superiori della Città. L’itinerario sarà arricchito da
numerosi concerti e spettacoli con musica live, da palazzo Merolla al Palazzo
De Forma, in Largo Santa Maria La Vecchia, dove ci sono le stupende bifore
perfettamente conservate. Danza, musica dal vivo, reading d’autore, mostre
fotografiche sul paesaggio urbano di Piedimonte Matese a cavallo tra gli anni
Cinquanta e Sessanta riporteranno l’attenzione su un borgo straordinario, il
centro storico più esteso della provincia di Caserta in rapporto al territorio
comunale, dove moltissime delle testimonianze storico-artistiche non sono
ancora valorizzate nella giusta misura. “Con questa iniziativa – spiegano gli
organizzatori – intendiamo favorire quanto più possibile la conoscenza e la
riscoperta di tanti luoghi d’arte presenti in Città, ma, nel contempo, questo
percorso di recupero della memoria e della identità cittadina intende
denunciare gli innumerevoli ritardi nell’attuazione di un progetto complessivo
di valorizzazione del centro storico. Ogni casa abbandonata, ogni chiesa
dimenticata, ogni palazzo d’epoca lasciato andare in malora, è la negazione
dell’identità di un luogo. Al di là delle ingenti risorse economiche necessarie
ad un progetto del genere, riteniamo scandaloso che un centro storico come
quello di Piedimonte Matese non abbia ancora un piano del colore e non vi sia
un regolamento che impedisca di utilizzare determinati materiali come l’alluminio
anodizzato per gli infissi. Per questo motivo, affidiamo all’arte, alla musica,
al teatro, alla danza una preziosa funzione di risveglio delle coscienze, che
possa contribuire alla riscoperta individuale dell’identità e della memoria
storica di quei numerosi “non luoghi” da riportare alla identità e alla memoria
collettive”. Lungo il percorso, anche giardini e cortili privati saranno aperti
al pubblico, grazie al coinvolgimento dei residenti: angoli di storia cittadina
e di memoria affioreranno in una serata che per molti aspetti si preannuncia
magica. Particolare evidenza sarà data ad alcuni dettagli, come la lapide che
ricorda la casa dove vissero i genitori del grande tenore Enrico Caruso fino a
tre mesi prima che il cantante venisse alla luce, nella città di Napoli.
Pietro
Rossi