CAPUA (Raffaele Raimondo) -
Milletrecento volontari in ferma prefissata di un anno del 47° RAV “Ferrara” e
del 17° RAV “Acqui”, giureranno fedeltà alla nostra Repubblica venerdì 18 maggio, alle ore 10.30, presso la Caserma “Oreste Salomone”
di Capua ove ha sede il Comando del RUA (Raggruppamento Unità Addestrative)
dell’Esercito Italiano. La
cerimonia sarà intitolata al caporal maggiore Donato Briscese, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione scolpita su una
lapide in marmo che si trova a Venosa (Lucania): “In aspro combattimento contro rilevanti forze, portava i dipendenti con
ardita decisione all’attacco, infliggendo gravi perdite al nemico. Caduti
alcuni serventi, benché ferito una prima volta, rimaneva al proprio posto
incitando i suoi uomini alla resistenza ed assicurando l’efficace fuoco
dell’arma. Ferito una seconda volta al capo da scheggia di mortaio, cosciente
della critica situazione per la grave minaccia nemica, rifiutava ogni cura e
continuava audacemente la lotta. Rimasta l’arma inutilizzabile, si poneva alla
testa dei superstiti e cercava ancora di arrestare il nemico con lancio di
bombe a mano, finché, colpito a morte da raffica di mitragliatrice, immolava la
propria vita, fiero di aver contrastato il passo al nemico prodigandosi oltre
gli umani limiti del dovere. Nikolajewka (fronte russo), 20 febbraio 1942”. Se
è vero, come è vero, che il giuramento rappresenta uno dei momenti più
rilevanti della carriera intrapresa dai giovani in armi, la figura altamente
esemplare dell’eroe Briscese indica la luminosa strada ai giovani soldati che,
davanti al comandante del RUA, generale di Divisione Antonio Zambuco, a tante
autorità e a migliaia di familiari ed amici, ascoltato l’appello del col.
Sergio Antonelli - comandante del 47° “Ferrara” -, grideranno ad una sola voce
la loro solenne promessa, intonando subito dopo “Il Canto degl’Italiani” sulle
note dell’Inno di Goffredo Mameli.Analogo evento s’è celebrato l’11 maggio
scorso, presso la Caserma ”Duca” di Verona,
alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo
d’Armata Claudio Graziano, e di fronte alla Bandiera di Guerra dell’ 85°
Reggimento Addestramento Volontari “Verona”. Ma là i volontari superavano di
poco le seicento unità.