MONDRAGONE (Raffaele Raimondo) –
Progetto ardìto, è vero, ma straordinariamente realizzato: la declamazione e l’analisi
critica dell’intera Divina Commedia! Uno splendido primato, insomma! La
trepidante partenza, il 18 marzo 2006; il felice epilogo, sabato 28 aprile
2012. Cento canti pari a un monumento poetico di 14.233 versi immortali. Una
schiera di autorevoli relatori succedutisi in ben sei anni, ogni volta
un’enorme partecipazione di pubblico. Soprattutto, centrato il nobile fine di
avvicinare i giovani al genio di Dante. Risale dunque a fine aprile il maestoso
approdo, presso il Centro culturale francescano, ma l’eco continua a risuonare e,
a cerchi concentrici, si farà sentire per lungo tempo ancora. E giustamente!
Sala gremìta, quella sera, come nelle circostanze di autentico rilievo. Monsignor
Antonio Napoletano, vescovo di Sessa Aurunca, onorando una promessa, era al
centro del tavolo dietro al quale sedevano padre Massimo Cardito, presidente
del Centro e parroco di San Francesco, il commissario prefettizio Michele
Capomacchia (cui è subentrato, a distanza di pochi giorni, il nuovo sindaco
Giovanni Schiappa), lo studioso Raffaele Fiore e il noto dantista Saverio
Caramanica. Un venticinquenne, prima dell’inizio dei lavori, ha voluto
esternare tutta la gratitudine dei giovani mondragonesi che nel sessennio hanno
potuto tuffarsi nella Lectura Dantis Sinuessana. Poi l’incanto d’apertura, coi
celeberrimi versi della preghiera di San Bernardo alla Vergine delicatamente
recitati dalla giovanetta Micaela e, subito dopo, dall’ancor più piccolo
Saverio (eredi spirituali del dantista “dalla memoria di ferro” e “dal cuore
dantesco in fiamme”); a proseguire al microfono don Salvatore Milazzo, che ha
declamato, con forte trasporto culturale ed emotivo, tutte le successive
terzine del meraviglioso 33° della terza Cantica. Gli entusiasti saluti di
padre Massimo e del professor Fiore hanno preceduto la vibrante “lectio
magistralis” tenuta da “grande vegliardo” Caramanica che più di tutti non ha
lesinato energie, in questi anni, affinché la Lectura Sinuessana
raggiungesse, ad ogni step, un altro ed alto livello di interpretazione e di
approfondimento. Infatti - sapientemente intrecciando citazioni testuali,
collegamenti ed acutissime riflessioni - il professor Caramanica, senza
rinunciare a puntuali passaggi nell’Inferno e nel Purgatorio, ha “volato” da
aquila della critica letteraria sul Paradiso di Dante. E gli astanti assorti,
meditando a dovere sugli snodi più significativi (fra i tanti, la motivata
definizione della Commedia come sublime “Poema mariano”), lieti di rivivere giovanili
passioni sbocciate sui testi del Sommo Poeta, assaporando già la nostalgia di
un itinerario che si concludeva e, forse, segretamente auspicando che possa
presto ricominciare…