On. Aldo Patriciello |
Il 9 maggio
tutta Europa ricorda, tramite manifestazioni e iniziative, la nascita
dell’unione comunitaria avvenuta nel 1950, una proposta diventata poi realtà e
che identifica l’entità politica dell’Unione Europea presentata da Robert
Schuman. In questo giorno simbolico per ricordare l’importanza dell’integrazione
europeo e i risultati che negli anni essa ha portato arriva il messaggio
dell’eurodeputato on. Aldo Patriciello che contestualizza tale data al momento
storico che tutto il continente sta vivendo. “Sessantadue anni fa la dichiarazione del
Ministro degli Esteri Francese, Robert Schuman, sanciva l’inizio di una delle
più affascinanti avventure della storia; un cammino arduo, complesso, ma che ha
generato risultati straordinari per la pace, la libertà e la prosperità di noi
europei. Quel giorno - afferma
Patriciello - ha posto la base per la
costruzione dell’unità dell’Europa. Il ritorno alla
pace dopo secoli di guerre e divisioni è stato possibile solo uscendo
dall’individualismo dei singoli Stati. Ne siamo usciti con la coraggiosa
intuizione e la lucida follia dei padri fondatori che proposero di risolvere
problemi con risposte comuni, al di là dei gruppi nazionali d’appartenenza. Non
più dilaniarsi per contendersi regioni col carbone o industrie siderurgiche.
Mettere insieme risorse e commercio, sedersi attorno a un tavolo, discutere,
magari litigare, ma poi decidere insieme per il bene di tutti. E' lo
straordinario valore aggiunto del metodo comunitario alla base del primo
Trattato sulla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio del 1951 e di tutta
la costruzione europea. La diversità di Stati o regioni non più elemento di
contrapposizione, bensì di ricchezza e scambio dialettico. E' un modello
originale e unico al mondo da non dare per scontato e di cui essere fieri e che
noi abbiamo il dovere di preservare e rafforzare per le generazioni future. Più
grandi sono le sfide più serve un’Europa politica all’altezza della situazione. Il problema non è, dunque, se l’Europa
serva o meno ma, piuttosto, quanta Europa vogliamo realmente. In un momento di
crisi come quello che stiamo vivendo non possiamo abbandonare l’unica barca
abbastanza solida e grande adatta a navigare nelle acque agitate e insidiose
del mondo globale. Penso – conclude - che la
figura chiave in tutto questo discorso sia rappresentata dai giovani perché è
proprio da loro che dipendono la prosperità futura
dell’Europa e il suo ruolo nel mondo. Per questo in questo giorno mi piace
rivolgermi ai giovani cittadini europei dicendo loro: serve la vostra energia e
le competenze e abilità, decisive per rilanciare la nostra competitività. Fare
quanto possibile perché siano riconosciuti merito, talento e spirito
d’iniziativa di ciascuno di voi è la sfida che non possiamo perdere”
Bruxelles, Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello