Pasqualino Simonelli |
Piedimonte Matese
– Continua l’attività di promozione culturale dell’Associazione Storica del
Medio Volturno in collaborazione con la Città di Piedimonte Matese; infatti è
prevista per questa sera alle ore 17,30 ,presso l’Auditorium Comunale di S.
Domenico, l’atteso convegno sul tema: “Riflessioni su San Tommaso d’Aquino –
Riflessi sul nostro territorio”. La manifestazione è organizzata dall’A.S.M.V in sinergia con il
comune di Piedimonte Matese e su proposta della prof.ssa Rosanna Onorii . Il convegno sarà aperto dal saluto
del presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno dr. Pasqualino
Simonelli mentre l’introduzione ai lavori e il successivo dibattito sarà
moderato dall’avv. Benedetto Iannitti, assessore alla Cultura e Pubblica
Istruzione del comune di Piedimonte Matese. Partecipano alla Tavola Rotonda il sac. Prof. Don Emilio
Salvatore, teologo e parroco di Ave Gratia Plena, il prof. Costantino Leuci,
storico- vice sindaco del comune, il prof. Federico Marazzi, Docente presso
l’Università agli Studi “ Suor Orsola Benincasa ” di Napoli, la prof.ssa
Antonella Di Rienzo, docente di storia dell’Arte. S.
Tommaso, nato verso la fine del 1225 dal conte d'Aquino, nel castello di
Roccasecca come si legge nella Vita dei
Santi,, all'età di 18 anni, contro la volontà del padre e addirittura inseguito
dai fratelli che avrebbero voluto sequestrarlo, entrò nell'ordine dei
Predicatori di S. Domenico. Completò la sua formazione a Colonia, alla scuola
di S. Alberto Magno, e poi a Parigi. Nello studio parigino da studente divenne
docente di filosofia e teologia. Tenne cattedra anche ad Orvieto, Roma e
Napoli. Mite e silenzioso (a Parigi lo avevano soprannominato "il bue
muto"), obeso di costituzione, contemplativo e devoto, rispettoso di tutti
e da tutti amato, Tommaso era soprattutto un intellettuale. Costantemente
immerso negli studi, perdeva facilmente la nozione del tempo e del luogo:
durante una traversata in mare non avvertì neppure la terribile burrasca e il
forte rollio della nave sbattuta dai flutti, tant'era immerso nella lettura. Ma
le sue non furono letture sterili né fine a se stesse. Il suo motto,
"contemplata aliis tradere", partecipare agli altri i frutti della
propria riflessione, si tradusse in una mole di libri che hanno del prodigioso,
se si tiene presente che la morte lo colse all'ancor giovane età di 48 anni.
Morì infatti all'alba del 7 marzo 1274, nel monastero cistercense di Fossanova,
mentre si recava al concilio di Lione, convocato dal B. Gregorio X. L'opera sua
più celebre è la Summa Theologiae, dallo stile semplice e preciso, di una
chiarezza cristallina, unita a una straordinaria capacità di sintesi.
Nicola Iannitti